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I bronzi di San Casciano al Mann di Napoli, Sangiuliano: Un matrimonio felice

L'esposizione fino al 30 giugno, ci sono reperti inediti come la figura femminile orante e un donario con iscrizione in etrusco e latino

Pubblicato:16-02-2024 17:28
Ultimo aggiornamento:17-02-2024 00:05
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NAPOLI – I bronzi di San Casciano alla conquista di Napoli. Le nuove star dell’archeologia italiana, dopo aver fatto sold-out nell’esposizione al Quirinale, da oggi sono al Museo archeologico nazionale, dove è stata inaugurata la mostra ‘Gli Dei ritornano’. Al gruppo già noto di statue, ex-voto e monete ritrovate nel santuario termale etrusco e romano del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni, si sono aggiunte alcune “new entry”, come la statua che ritrae una figura femminile orante (II secolo aC), alta 60 cm e visibile per la prima volta al pubblico dopo un lungo intervento di restauro. Ma anche la base di un donario in travertino con iscrizione bilingue etrusco-latino e un pendente a forma di pesciolino in cristallo di rocca.
A tagliare il nastro dell’esposizione, fino al 30 giugno nelle nuove sale del MANN restaurate per ospitare le mostre temporanee, sono stati il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il Direttore generale Musei, Massimo Osanna; il Direttore generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Luigi La Rocca; la sindaca di San Casciano dei Bagni, Agnese Carletti; il Coordinatore scientifico dello scavo dell’Università per Stranieri di Siena, Jacopo Tabolli, curatore della mostra insieme al Dg Osanna.

SANGIULIANO: PER IL MUSEO DI SAN CASCIANO STANZIATI 4,5 MLN

Oggi realizziamo un matrimonio molto felice tra uno dei più importanti Musei archeologici del mondo e quella che gli esperti hanno definito la più grande scoperta archeologica sul nostro territorio dopo i bronzi di Riace“, ha detto Sangiuliano che ha aggiunto: “Possiamo dire che abbiamo un matrimonio della storia: questi bronzi si riferiscono all’epoca etrusca mentre il Mann è riferito di più all’epoca greco-romana, però è un ritorno alla nostra tradizione e alla nostra identità che ci fa capire l’importanza straordinaria del nostro patrimonio. È anche una grande occasione di sviluppo socio-economico e noi con questa mostra offriamo ai tanti turisti che vengono a Napoli un’ulteriore opportunità e occasione”. Quanto alla destinazione finale dei reperti, il ministro ha ricordato che “abbiamo già acquistato un edificio in San Casciano, il palazzo dell’Arcipretura, che diventerà il museo permanente dei bronzi”: per realizzarlo – e per proseguire gli scavi – il ministero ha stanziato 4,5 milioni di euro, ha annunciato Sangiuliano. Che infine ha fatto sapere: “Fino a quando non sarà allestito il museo, se qualche altra città vorrà farsi avanti per ospitare la mostra, e qualcuno lo ha già fatto come Venezia e Torino, noi saremmo lieti”.

SINDACA CARLETTI: BRONZI SONO PARTE DI UN PROGETTO CHE PREVEDE UN MUSEO, UN HUB DI RICERCA E UN PARCO ARCHEOLOGICO TERMALE

La sindaca Carletti si è detta “orgogliosa” che “un progetto partito da un comune piccolo di nemmeno 1500 abitanti, oggi arrivi in un posto così prestigioso. Per noi è un onore. I bronzi sono personaggi che abbiamo imparato a conoscere, personaggi della nostra storia riemersi dall’acqua calda con le loro antiche fragilità e speranze, simili alle nostre. I bronzi sono solo un pezzettino di un progetto molto più grande che vuole dare nuova vita al nostro Comune: un grande museo, un hub di ricerca, un parco archeologico termale che vogliamo realizzare insieme a tutte le istituzioni che ci accompagnano”. Per la sindaca, a San Casciano si sta realizzando un modello di collaborazione istituzionale che mette insieme “in modo virtuoso ministero, Università, istituto centrale del restauro, Comune, la Regione Toscana e i mecenati privati”. Ma non solo: “Stiamo cercando di guardare a questa opportunità superando anche i confini dei singoli comuni e insieme ai sindaci della valdichiana senese andremo a presentare a fine marzo il progetto per di candidatura per diventare capitale della cultura nel 2026, essendo entrati tra i dieci finalisti come territorio unito, ricco di storia, cultura e visione del futuro”.


OSANNA: PERCORSO BRONZI FRUTTO COLLABORAZIONE TRA MUSEI, UNIVERSITA’ E ENTI LOCALI

Osanna dal canto suo ha spiegato che la scelta di Napoli “non è casuale: non sono solamente dei capolavori dell’antichità ad essere in mostra al MANN, ma il risultato di un percorso di scavo in corso, dove statue in bronzo – ed è una circostanza rarissima – sono restituite nel loro contesto, raccordando le storie di un centro antico di ritualità e culto, che dal III secolo a.C. al V secolo d.C. fece dell’acqua termale il suo fulcro.  Così il racconto dello scavo del santuario, che fu etrusco prima e romano poi, si snoda nelle nuove sale espositive come un viaggio nel paesaggio delle acque sacre che è al contempo un viaggio nella ricerca. Il percorso dei Bronzi di San Casciano dei Bagni è infatti il frutto della collaborazione tra Musei italiani, Università, enti locali in cui si mette in atto quella valorizzazione immediata dei risultati degli studi in corso che dovrebbe essere il fine ultimo di tutti i progetti di archeologia”.

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