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Violenza donne, ‘Dona una rosa’: parte la raccolta fondi per i Cav

La presidente della Commissione d'inchiesta per il femminicidio Valeria Valente: "Per tanti centri è impossibile programmare il lavoro perché hanno poche risorse e precarie"

Pubblicato:16-02-2022 13:06
Ultimo aggiornamento:16-02-2022 13:57

DONA UNA ROSA
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di Laura Monti

ROMA – “Per fermare la violenza contro le donne serve il contributo di tutti: del legislatore, della società civile e anche degli artisti, che riescono arrivare a moltissime persone”. A dirlo è la senatrice Urania Papatheju, in apertura della conferenza stampa per la presentazione di ‘Ferma la violenza. Dona una rosa’, la raccolta fondi per i centri antiviolenza organizzata da Em- me Empresa e dall’associazione Mede@. A ribadire questo spirito di collaborazione, erano presenti oggi anche l’attore Giorgio Lugano e l’attrice Lidia Vitale, che, insieme ad alcune senatrici e ad altri volti noti dello spettacolo, stasera serviranno a tavola in un ristorante di Roma per raccogliere fondi destinati ai centri anti- violenza.

Per tanti centri è impossibile programmare il lavoro perché hanno poche risorse e precarie. Per questo, anche se si tratta di una goccia nel mare, parteciperemo a questa iniziativa”, ha detto la senatrice e presidente della Commissione d’inchiesta per il femminicidio Valeria Valente, che proprio oggi ha partecipato alla votazione sui centri per uomini maltrattanti. “Per noi la violenza non è una malattia, ma un modo di stare al mondo- ha sottolineato Valente- Perché un uomo ottenga uno sconto di pena non basta che abbia frequentato il corso, ma che ne abbia tratto profitto”. Ma per eliminare la violenza sulle donne, ha ribadito Papateju, “le leggi non bastano, serve abbattere il muro di omertà che circonda tante di noi”. E per questo, ha sottolineato il presidente di Mede@ Daniele Natalizia, “bisogna agire sulla cultura, a scuola e in famiglia, educando alla gentilezza, al rispetto e a guardare il mondo senza pregiudizi e stereotipi”.


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VIOLENZA DONNE, VALENTE: “IL 64% NON NE PARLA CON LE AMICHE, BASTA GIUSTIFICARE GLI UOMINI”

Da una nostra indagine è emerso che circa il 64% delle donne che ha subito violenza nella vita non ne ha parlato nemmeno con un’amica. Le donne fanno fatica perché non vengono credute. Anzi, vengono colpevolizzate”, ha reso noto Valente. “Il presidente Mattarella ha detto che non c’è una legge sulla violenza, ce ne sono tante. Ma non è sufficiente perché quelle leggi verranno sempre interpretate da uomini in carne e ossa. Il tema vero- ha ribadito Valente- è la cultura, la consapevolezza del fenomeno. È non colpevolizzare le donne, non giustificare gli uomini. Né in tribunale né sul giornale. Fare un titolo del tipo ‘Si amavano alla follia, lei l’ha tradito e lui l’ha uccisa’ significa uccidere quella donna due volte”, ha aggiunto.

VALENTE: “LA VIOLENZA SULLE DONE È UN FENOMENO AGGHIACCIANTE”

“Veniamo da una seduta di Commissione molto proficua sugli uomini maltrattanti. La Commissione d’inchiesta fa un lavoro istituzionale prezioso per leggere le criticità di un sistema che fa ancora fatica a sconfiggere la violenza maschile“, ha proseguito Valente.

Quello delle donne che subiscono violenza è un fenomeno agghiacciante: non è una emergenza ma è una piaga ancorata a modelli sociali e culturali. Dobbiamo sensibilizzare e chiedere una assunzione di responsabilità, agli uomini e a tutti quanti, di uscire da stereotipi e da aspettative sociali errate verso uomini e donne. È un percorso di consapevolezza- ha aggiunto- Come Commissione noi sollecitiamo il Parlamento ma accogliamo anche di buon grado collaborazioni che ci vengono proposte fuori dal Palazzo. Siamo contenti di sposare anche questa di Em-me. I centri antiviolenza hanno bisogno di soldi e noi ogni anno ne mettiamo un po’ di più ma è una goccia nell’oceano perché lavorano con precarietà è impossibilità di programmare le risorse“, ha concluso.

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