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Tg Esteri, edizione del 15 novembre 2023

In questa edizione: si cerca accordo per ridurre l'inquinamento da plastica; guerra a Gaza; scontri in Mali; la Moldavia libera dalla tubercolosi

Pubblicato:15-11-2023 14:14
Ultimo aggiornamento:15-11-2023 14:14
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AMBIENTE. INQUINAMENTO DA PLASTICA, SI CERCA ACCORDO PER TRATTATO

Un trattato che permetta di ridurre la dispersione di plastiche e microplastiche, avvicinando in prospettiva l’obiettivo “rifiuti zero”: è l’orizzonte dei negoziati in corso a Nairobi fino a venerdì prossimo con la partecipazione di delegazioni in provenienza da tutti i continenti. L’obiettivo nella capitale keniana è concordare i riferimenti di una bozza da adottare poi nel 2024. Non tutti però sono sulla stessa linea: alcuni Stati sono favorevoli a vincoli per tutti, altri, come Stati Uniti, Arabia Saudita, India e Cina, chiedono che si prevedano solo impegni su base volontaria.

MO. LA VOLONTARIA ITALIANA: AIUTI INSUFFICIENTI, COSÌ UCCIDONO GAZA

Da oltre un mese nella Striscia di Gaza è guerra, con oltre 11mila morti e il collasso del sistema sanitario. Alla Dire Meri Calvelli, volontaria, direttrice del Centro culturale italo-palestinese Vik di Gaza, ora in Italia, riferisce: “La gente vive nel caos più assoluto e non sanno cosa accadrà. Gli aiuti non stanno arrivando. Dal valico di Rafah sono entrati 500 camion in un mese, quando dovrebbero passarne 500 in un giorno solo. All’Italia e alla comunità internazionale chiediamo il cessate il fuoco immediato e il via libera all’ingresso degli operatori umanitari, insieme agli aiuti”.

MALI. SCONTRI A NORD, ATTIVISTA: CRISI COLPISCE DONNE E BAMBINI

Dal colpo di Stato del 2012 il Mali è scivolato nell’insicurezza, con violenze tra esercito e ribelli tornate l’11 novembre a Kidali, nel centro-est. La presidente di Femmes pour le développement Thera Korotoumou spiega: “Donne e bambini in Mali soffrono di più. Poche famiglie mangiano 3 volte al giorno, tante abbandonano casa, lavoro e la rete di relazioni, scivolando nella povertà. La mia ong si occupa di sicurezza alimentare e corsi di formazione, tra i nostri partner abbiamo anche Intersos, ma serve la volontà politica dei governi, da nord a sud, per rendere ancora più efficaci questi interventi”.


SALUTE. LA MOLDAVIA LIBERA DALLA TUBERCOLOSI, UNA SFIDA POSSIBILE

La Moldavia ce la può fare. E non si tratta solo di Europa, con la candidatura all’ingresso nell’Ue all’esame di Bruxelles nelle prossime settimane, ma di lotta alla tubercolosi. Questa malattia infettiva continua a uccidere nonostante nel Paese, una ex repubblica sovietica, siano stati realizzati progressi sul piano delle diagnosi e delle cure anche grazie al supporto del Fondo globale. Svetlana Doltu, direttrice a Chisinau dell’organizzazione non governativa Afi, alla Dire dichiara: “La tubercolosi è una sfida non solo sanitaria ma anche sociale, gli ultimi anni lo hanno confermato”. I dati invitano a crederci e a fare ancora di più: dagli 8mila casi del 2015 in Moldavia si è scesi a poco più di 2mila.

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