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“Blue tongue” dei cervi, in Sardegna la Regione attiva una task force

Solinas: "Per la peste suina l'Ue è intervenuta con aiuti per la Germania. Ci aspettiamo che ci sia la stessa attenzione per la Sardegna con questa nuova emergenza"

Pubblicato:15-11-2022 19:08
Ultimo aggiornamento:15-11-2022 19:54
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CAGLIARI – Task force in Sardegna per affrontare la “blue tongue” del cervo, la malattia in grado di infettare tutti i ruminanti, i cui primi focolai sono stati confermati sui bovini di alcuni allevamenti nel sud dell’isola. Il punto della situazione è stato fatto nella prima seduta del tavolo permanente sull’emergenza, convocato questo pomeriggio dal presidente della Regione, Christian Solinas, con la partecipazione degli assessori alla Sanità, Mario Nieddu, al Bilancio, Giuseppe Fasolino, all’Agricoltura, Gabriella Murgia, all’Ambiente, Gianni Lampis. Presenti anche il direttore dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, e i rappresentanti del ministero della Salute e delle associazioni del comparto zootecnico. Nell’isola è già attivo, su indicazione del ministero, il blocco per trenta giorni della movimentazione dei capi di bestiame all’interno e all’esterno dell’isola.
“Abbiamo convocato il tavolo regionale con la massima sollecitudine- spiega Solinas- le preoccupazioni del comparto sono anche le nostre. Siamo vicini alle aziende del settore di fronte a questa nuova emergenza”. Per la peste suina, ricorda il governatore, “l’Europa è intervenuta con aiuti e risorse nei confronti della Germania. Ci aspettiamo che ci sia la stessa attenzione per la Sardegna di fronte a questa nuova problematica che grava sui nostri operatori. Di sicuro la Regione farà la sua parte e non lascerà soli gli allevatori”.
L’immediata apertura di questo tavolo “e la mia presenza già al primo incontro- rimarca Fasolino- rispecchia la volontà del presidente Solinas di accelerare sul fronte degli aiuti al comparto. La quantificazione economica ci darà indicazioni per una variazione di bilancio per poter dare nei tempi più rapidi un sostegno agli allevatori, senza dover attendere l’intervento di Roma”. Reperire tutte le risorse necessarie “a dare serenità al nostro comparto e metterle nella disponibilità delle imprese- precisa Fasolino- è la priorità indicata dal presidente, ed è su questo che lavoreremo con la massima celerità“.
Per la quantificazione dei danni Murgia conferma invece l’immediato coinvolgimento dei tecnici di Laore e l’avvio delle interlocuzioni con il ministero dell’Agricoltura, che sarà coinvolto al tavolo regionale permanente già a partire dalla prossima riunione. Lampis, già questa settimana, incontrerà quindi a Roma i rappresentanti del governo ai ministeri della Salute e dell’Agricoltura.

NIEDDU: “PRIMI CASI RILEVATI ANCHE IN SICILIA”


Sul fronte sanitario, “le indagini entomologiche compiute sui campioni di insetti raccolti nei mesi precedenti ha dato esito negativo- spiega Nieddu-. Questo lascia pensare che probabilmente il virus sia arrivato solo di recente in Sardegna dal Nord Africa attraverso i venti del deserto. Basti pensare che nel 2022 in Tunisia sono stati identificati circa mille focolai”. In Sardegna, oltre alle tre evidenze nella zona di Arbus e a Guspini, sui bovini, “abbiamo un nuovo caso rinvenuto nel selvatico, a Pula su un cervo- sottolinea l’assessore-. Abbiamo notizia che, dopo la Sardegna, anche in Sicilia sono stati rilevati dei casi. Ora la massima priorità, sul fronte sanitario, sarà quello di completare l’indagine epidemiologica per avere un quadro completo che ci potrà dare informazioni sulla reale diffusione del virus”.

CONFAGRICOLTURA: “BENE LA RISPOSTA DELLA REGIONE, QUESTO E’ L’APPROCCIO GIUSTO”

“Non possiamo che essere soddisfatti nel vedere che la Regione ha accolto le proposte di Confagricoltura Sardegna per gestire al meglio l’emergenza sanitaria, subito dopo la segnalazione del primo caso di malattia nell’isola- il commento del presidente regionale di Confagricoltura, Paolo Mele-. Questo è il giusto approccio ed è la modalità d’azione che ci deve accompagnare nel prossimo futuro“. Bene dunque per Mele l’istituzione di un tavolo tecnico tra associazioni di categoria agricola e assessorati della Sanità, dell’Agricoltura, Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna e ministero della Salute, così come l’avvio “della sorveglianza passiva alla ricerca di carcasse negli areali dove si trova il cervo sardo. Due passaggi importanti che hanno già prodotto i primi risultati positivi”. Infine, giudizio positivo dall’associazione per la disponibilità del ministero della Salute e del vicepresidente della Regione, Giuseppe Fasolino, “nell’attivarsi da subito per reperire e stanziare i fondi da destinare alle aziende bovine colpite dal blocco delle movimentazioni dei capi. Un blocco che per le prossime settimane continuerà a impedire il trasferimento dei vitelli nei punti di ingrasso della penisola, causando un aggravio di spese a carico degli allevatori che non possono vendere e devono comunque assicurare un giusto sostentamento agli animali”.


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