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Patuanelli contro la proroga del blocco dei licenziamenti, i sindacati: “Irresponsabile, sarebbe un dramma”

Per il ministro dell Sviluppo economico prorogare lo stop ai licenziamenti oltre gennaio è "impensabile"

Pubblicato:15-10-2020 16:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:03
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ROMA – La fine del divieto di licenziare dopo la fine dell’anno e’ “assolutamente inaccettabile e irresponsabile, ci batteremo contro questo provvedimento, piuttosto bisogna incentivare la riduzione dell’orario del lavoro”. Lo sottolinea la leader della Fiom, Francesca Re David, commentando l’intenzione del governo di non prorogare in manovra lo stop ai licenziamenti.

Per la sindacalista e’ “impensabile che i lavoratori e le lavoratrici che sono stati considerati, e sono, essenziali in tutta la fase del Covid possano essere licenziabili, mentre continua lo stato di emergenza, e’ assolutamente distruttivo. Che poi lo dica il ministro dello sviluppo, che quindi possa pensare a uno sviluppo economico senza occupazione, vuol dire che o ha risolto tutte le crisi aperte oppure disegna un paese che si impoverisce e in cui aumentano le disugliaglianze“.

Intervenendo a SkyTg24 Economia, la sindacalista ricorda che si sono persi “gia’ 500 mila posti per effetto della precarizzazione, i tempi determinati non li abbiamo salvati e la fragilita’ del sistema si e’ visto molto bene in questa fase”.


Se tornera’ la possibilita’ di licenziare, osserva Re David, saranno a rischio “persone che spesso sono in cassa integrazione o che stanno lavorando e ora sarebbe a rischio non solo la salute ma anche il loro reddito. Io direi piuttosto che servono ammortizzatori riformati per ridurre gli orari e per la formazione”.

CISL: INACCETTABILE STOP A BLOCCO LICENZIAMENTI, SAREBBE DRAMMA

Sono sbagliate e preoccupanti le parole del ministro Patuanelli sull’ipotesi di interrompere in ogni caso il blocco dei licenziamenti entro fine anno. Una prospettiva che la Cisl ritiene assolutamente inaccettabile. L’emergenza sanitaria, economica e sociale continua a colpire duramente tutti i settori produttivi del paese. Procedere in questo modo significherebbe aggravare ulteriormente le condizioni di tantissime persone e famiglie, con ripercussioni esiziali anche sulla domanda interna”. Lo afferma Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto Cisl.

“La rete di protezione sui licenziamenti- aggiunge- deve essere confermata ed andare di pari passo con la ripresa economica, il sostegno alle imprese, sin quando l’emergenza Covid non sara’ superata e fino a quando non ci sara’ stata la ripartenza degli investimenti, insieme ad una riforma degli ammortizzatori sociali nel segno della semplificazione e della universalita’. In un anno, nonostante il blocco, abbiamo gia’ perso 425 mila posti di lavoro, un numero impressionante, concentrato in particolare sulle fasce piu’ deboli, giovani e precari e dovuto in gran parte a scadenze di rapporti a termine ed a fine di attivita’ autonome. Bisogna impegnarsi a recuperare ogni posto di lavoro, e non accendere altri focolai di disperazione, rischiando, in questo modo, anche l’avvitamento economico. Dobbiamo stringere le maglie della solidarieta’, sapendo che senza giustizia sociale non potra’ mai esserci vera crescita”.

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