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Covid, la Rete Siaarti conferma l’aumento dei positivi in terapia intensiva e ne fotografa la tipologia

La rilevazione della Rete Siaarti con l'Istituto Superiore di Sanità: il 16,9% dei ricoverati in terapia intensiva è positivo, e tra questi il 41,7% ha sintomatologia grave

Pubblicato:15-07-2022 17:44
Ultimo aggiornamento:15-07-2022 17:44
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coronavirus
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ROMA – La rilevazione effettuata dalla Rete Siaarti con l’Istituto Superiore di Sanità sulle terapie intensive degli ospedali italiani al 13 luglio indica un progressivo incremento nel numero dei pazienti ricoverati e positivi per l’infezione da SARS-CoV-2. I 155 centri che hanno comunicato i propri dati riportano alla data della rilevazione 1.252 pazienti ricoverati in terapia intensiva, di cui 211 (16,9% dei ricoverati; al 5 luglio erano il 13,5%) risultano positivi al tampone, con un’età mediana di 70 anni.

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Tra i pazienti positivi, quelli con sintomatologia grave riferibile a Covid-19 sono 88, cifra che rappresenta il 41,7% dei totale-positivi (erano il 35,3% e il 37,4% rispettivamente nelle due settimane precedenti). A questi dati si aggiunge quello riferito ai pazienti Covid-19 con supporto respiratorio invasivo: si tratta di 57 pazienti (27% del totale dei positivi), quando il 5 luglio erano 31 (16,6% del totale).


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La situazione dei positivi ricoverati è, come deducibile dai dati, in costante crescita, ma non assume le caratteristiche drammatiche delle prime ondate. Come osservare e leggere le cifre raccolte? “I dati e il trend di queste tre settimane confermano alcuni elementi – è il commento proposto dal presidente Siaarti, Antonino Giarratano – primo: la pandemia non ha cessato di esistere; secondo: il virus sta determinando una quota di malattia grave inferiore alle precedenti ondate e questo è dovuto principalmente a due fattori: la gran parte della popolazione è protetta da malattia grave dalla vaccinazione o dalla precedente infezione, e Omicron BA5 sembra colpire più frequentemente le vie respiratorie superiori”.

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Ma il dato offre a Giarratano l’opportunità di richiamare l’attenzione su un ulteriore elemento strategico: “Credo sia opportuno iniziare una riflessione sulla presa in carico delle persone positive che tenga conto dell’attuale quadro clinico-epidemiologico con l’obiettivo di organizzare i percorsi in modo da ottenere i migliori risultati per la gestione dei nostri pazienti nel presente ed anche nell’immediato futuro”.

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