NEWS:

Tg Politico Parlamentare, edizione del 15 febbraio 2024

In questa edizione si parla di vertice Italia-Romania, via libera all'accordo Italia-Albania sui migranti, corte d'appello su carta d'identità e screening prenatale

Pubblicato:15-02-2024 17:12
Ultimo aggiornamento:15-02-2024 17:15

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ITALIA-ROMANIA. MELONI: VERTICE È NUOVO INZIO, SU GAZA SEGUIAMO PARLAMENTO

Tanti i temi toccati nel vertice intergovernativo Italia-Romania dalla premier Giorgia Meloni e dal primo ministro romeno, Marcel Ciolacu. Dal conflitto in Medioriente, all’ingresso nell’Unione europea dei Balcani, fino al sostegno militare all’Ucraina “che confermiamo con convinzione”. “La dichiarazione congiunta firmata oggi- sottolinea Meloni- rappresenta un nuovo inizio per i nostri Paesi e va a rafforzare ulteriormente la nostra amicizia”. Secondo la premier italiana, “sono tanti i punti condivisi, come la convinzione che i detenuti condannati in via definitiva nei rispettivi paesi possano scontare la pena nel paese di origine”. Infine, sul conflitto in corso a Gaza, “il governo- afferma Meloni- recepisce la chiara indicazione emersa dal Parlamento, lavoreremo in questo senso in ambito internazionale e in particolare nel corso della presidenza italiana del G7”.

MIGRANTI. VIA LIBERA ALL’ACCORDO ITALIA-ALBANIA

L’Aula del Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge di ratifica dell’accordo Italia-Albania sui migranti che prevede l’apertura di due Cpr in territorio albanese, per accogliere 3.000 migranti. Nei programmi del governo le due strutture dovrebbero essere operative già in primavera. Lì verranno portati gli stranieri, esclusivamente uomini, salvati in operazioni di soccorso in acque extra-Ue e il primo screening sarà effettuato, secondo quanto riferito dall’esecutivo, in alto mare. Soddisfazione tra le file di Fratelli d’Italia: “L’accordo- spiegano dal partito di Giorgia Meloni- rappresenta un passo avanti per ridurre il numero degli sbarchi e dei morti in mare”. Giudizio opposto invece da parte di Emergency, secondo cui l’iniziativa rappresenta una “costosa operazione di propaganda che rischia di provocare delle violazioni di diritti
umani”.

TRIBUNALE ‘BOCCIA’ SALVINI: SUI DOCUMENTI ANCHE 2 PADRI O 2 MADRI

La Corte d’Appello di Roma smentisce il Viminale e lo condanna ad applicare la dicitura ‘genitori’ sulle carte d’identità elettroniche rilasciate a persone minorenni. La vicenda ha inizio nel 2019, quando un decreto firmato dall’allora ministro Matteo Salvini impone al posto di ‘genitori’ la dicitura madre/padre sui documenti. A seguito di tale decisione, una coppia di mamme si rivolse al Tar del Lazio per richiedere una formula che andasse a rispecchiare la reale composizione della loro famiglia. La Corte ha dunque ribadito che sulla carta d’identità di un minore non possono essere indicati dati personali diversi da quelli che risultano nei registri dello stato civile. La sentenza è stata criticata dall’allora ministro Salvini: “Cancellare le parole ‘mamma’ e ‘papà’ è una decisione sbagliata”.


SCREENING PRENATALE, LA PROPOSTA DEL PD

Garantire in modo gratuito alle future mamme il test del DNA fetale per la diagnosi delle anomalie fetali. Lo chiede il Pd con una proposta di legge, presentata oggi alla Camera, con cui si intende inserire questo test nei livelli essenziali di assistenza. Il Pd vuole così garantire questo strumento sicuro e non invasivo, in modo gratuito alle future mamme, nel primo trimestre di gravidanza. Il primo firmatario Marco Furfaro spiega che ora questo test è effettuato solo in regime privatistico ed è molto costoso e sottolinea che la proposta di legge non vuole essere una bandierina del Pd. “Chiediamo alla maggioranza uno sforzo per approvarla insieme e velocemente”, dice il deputato.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it