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La moschea di Firenze rischia lo sfratto, venerdì arriva la forza pubblica

Per il prefetto gli agenti non interverranno se ci saranno rischi per l'ordine pubblico. L'imam chiede responsabilità: "Saremo in preghiera"

Pubblicato:14-12-2022 19:43
Ultimo aggiornamento:14-12-2022 19:43
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FIRENZE – Venerdì la moschea di Firenze potrebbe essere sfrattata. Il condizionale è d’obbligo, visto le ‘comande’ arrivate dal prefetto Valerio Valenti: la forza pubblica che accompagnerà l’ufficiale giudiziario “dovrà valutare se l’intervento non comporti anche dei rischi per l’ordine pubblico e, in tal caso, fermarsi”. Come dire, conteranno le valutazioni fatte sul campo dagli uomini della questura.

A meno di 48 ore dalla scadenza, però, a Firenze sale la tensione. Per la Finvi, la società proprietaria del fondo che si affaccia su piazza dei Ciompi, in pieno centro storico, è lecito sfrattare la moschea per morosità, così come decretato dal tribunale nel 2021. Per l’imam Izzeddin Elzir la questione della morosità è stato solo un pretesto per agire nelle aule dei tribunali e legittimare lo sgombero, visto che i ritardi sull’affitto nei difficili mesi della pandemia sono stati recuperati (“Abbiamo sempre pagato“).

All’IMAM SERVE TEMPO: STIAMO CERCANDO UN LUOGO ALTERNATIVO, MA NON È FACILE

Storia di ieri, perché nel presente lo spauracchio dello sfratto si fa sempre più largo. Così in queste ultime ore, mentre la Lega venerdì sarà in piazza per dar vita a un presidio “per la legalità” e pro-sfratto che ha avuto il via libera anche dal vicepremier Salvini, è il sindaco Dario Nardella che chiede alla politica di non strumentalizzare la vicenda. Lo fa predicando sulla necessità di mantenere i toni bassi e chiedendo responsabilità alla proprietà e alle forze dell’ordine.  


Al buonsenso e alla responsabilità si appella anche l’imam. Alla comunità serve del tempo per cercare una nuova ‘casa’. E con le lancette scorrono, Izzeddin Elzir torna a farsi sentire: “Ci vuole responsabilità e buonsenso da parte di tutti quanti. Venerdì saremo a pregare nella moschea, come tutti i venerdì. E qui” il venerdì “ci sono migliaia di fedeli che pregano”. In questi giorni “abbiamo sempre detto che avremmo lasciato i locali appena trovata un’alternativa. La stiamo cercando, lo sanno tutti, e tutti sanno che non è facile. Se la trovassimo anche oggi, lasceremmo il fondo subito, perché non vogliamo né danneggiare il proprietario, né altre persone”. Tuttavia, “non vogliamo neppure essere danneggiati”.

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