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Salvini: “Il 20 agosto sfiduciamo Conte”, ma Giorgetti lo critica

"Tempi della crisi? Decisione di Salvini, sarebbe stato meglio farla prima"

Pubblicato:14-08-2019 10:52
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:37
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ROMA – “Il 20 agosto sfiduceremo il Premier”. Lo ha confermato Matteo Salvini in un’intervista a Rtl 102.5. “In tantissimi chiedono che non ci siano giochini di palazzo, governi tecnici. La via maestra, democratica, trasparente, lineare, è quella delle elezioni. Stiamo facendo tutto il possibile – aggiunge- perché gli italiani possano votare. No a governi strani, prima si vota, meglio è”.

SALVINI: “LEGGE CONSENTE DI VOTARE E POI ATTUARE TAGLIO PARLAMENTARI”

“Il 14 agosto, con 7 ministri leghisti, avremmo potuto far finta di niente, invece abbiamo scelto di metterci in gioco. Il tutto è nelle mani del presidente della Repubblica, che con equilibrio e saggezza saprà cogliere quello di cui il Paese ha bisogno. Se tagli i parlamentari puoi aspettare 6-7 mesi senza governo e senza maggioranza, oppure votare subito. La legge lo permette. E poi attuare il taglio. Non vorrei che qualcuno tirasse a perdere tempo”. Salvini “chiarisce: con le elezioni a ottobre o novembre non c’è in ballo nessun aumento dell’Iva. Entrerebbe in vigore dal primo gennaio 2020, il governo avrebbe tutto il tempo per fare una manovra senza aumentare l’Iva”.

GIORGETTI: CONTE VUOLE DIMETTERSI IL 20, ASPETTIAMO IL 20

“Sono le decisioni di un capo, e un capo sempre decide lui da solo e alla fine sono responsabilità personali”. Risponde così Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e soprattutto numero due della Lega, alla domanda sui tempi della crisi decisi da Salvini. Girogetti risponde alle domande dei cronisti di Fanpage, Fattoquotidiano.it e Repubblicatv. Sarebbe stato più facile andare a votare se la crisi di governo si fosse fatta prima? “Sì secondo me sì” ammette Giorgetti, al termine della giornata in cui il Carroccio è uscito sconfitto in Senato sulla calendarizzazione della mozione di sfiducia a Giuseppe Conte. Ora il nuovo terreno di scontro, tra M5S e Lega, è sul taglio dei parlamentari. Si potrebbe votare alla Camera la quarta e ultima lettura della riforma costituzionale, tanto cara al M5s, dopo le comunicazioni in Parlamento di Conte? No, secondo Luigi di Maio. “Non sono un costituzionalista, questo bisognerebbe chiederlo al Presidente della Camera dei Deputati – afferma Giorgetti – noi siamo disposti a votare anche per la quarta volta, come abbiamo già fatto per tre volte questa riforma”. Ma poi si potrà andare subito al voto? “L’interpretazione non tocca farla a noi”. La Lega pare spiazzata dalle decisioni del presidente del Consiglio Conte. “Noi pensavamo che Conte si dimettesse l’altro ieri, però vuol aspettare il venti (agosto, giorno delle comunicazioni in Senato, ndr) e allora aspettiamo il venti”.


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