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VIDEO | Cresce la tensione a Samotracia, i turisti ‘prigionieri’ dell’isola: “Non abbiamo più soldi, né cibo”

Dopo giorni di blocco a causa di un traghetto rotto, oggi è arrivata una nave che imbarca solo automobili

Pubblicato:14-08-2019 08:48
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:37

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SAMOTRACIA – Cresce la tensione a Samotracia, dove da giorni ormai circa 1500 turisti sono prigionieri dell’isola.  Questa mattina finalmente è arrivata una nave, che però ha comunicato di poter imbarcare solo automobili. Come facilmente immaginabile, a seguito della notizia è cresciuta la rabbia delle centinaia di turisti in attesa nel porto che hanno chiesto comunque di poter salire a bordo. Il capitano ha fatto sapere di non essere autorizzato a trasportare persone, il che ha causato un’ulteriore esasperazione da parte dei turisti in attesa, che hanno iniziato a gridare: “Non abbiamo più soldi né cibo, vogliamo tornare a casa”. E mentre monta la rabbia, presente c’è solo un agente di polizia.

Per oggi oggi sono previsti due o tre collegamenti con piccola imbarcazione per portare 100 persone alla volta ad Alexandropoli sulla terra ferma. Da domani forse traghetto normale. Ma non finisce qui: a quanto sembra i biglietti, sia per le persone che per le auto, sono aumentati del 70 per cento. Un ulteriore esborso dunque, oltre alle spese in più sostenute per vivere dall’11 agosto, data del blocco, sull’isola: 4 giorni oltre il rientro previsto.

IL RESOCONTO DEI GIORNI SCORSI

Una bella isola. Samotracia è piena di spiriti liberi, giovani e meno giovani. Tanti stranieri. Da circa una settimana però quella che era cominciata come una bella vacanza, giorno dopo giorno si sta trasformando in incuboIl 6 agosto si è rotto l’unico traghetto che trasportava i turisti dall’isola alla terraferma e viceversa, e da quel momento tutto si è trasformato in una comica semitragica. Più di mille persone sono rimaste bloccate e con il passare dei giorni, ‘i prigionieri’ sono diventati quasi 2000.


In sintesi: per 2 giorni hanno cercato di far arrivare un traghetto da Atene. Quando finalmente è arrivato, sorpresa: il porto era troppo piccolo e la nave non entrava. I tanti passeggeri a bordo sono rimasti li’. E, arrabbiati, hanno salutato chi, a malincuore, era costretto a restare mentre loro se ne tornavano ad Alexandropoli da dove tre ore prima erano partiti.

Da quel momento, una bugia dopo l’altra: ‘arriva Zephiro… solo per passeggeri… farà 3 corse al giorno’. Lo stiamo ancora aspettando. E le macchine che a centinaia sono in fila da giorni? Boh. ‘Solo per le auto arriverà Anax’. Chi l’ ha vista? Intanto l’unica banca ha finito i soldi e anche nei supermercati la merce comincia a scarseggiare. Se chiami l’ambasciata greca per segnalare l’emergenza ti rimanda a quella italiana ad Atene. Se chiami l’ambasciata ad Atene una voce registrata ti spiega che, di fatto, non c’è nessuno. Se digiti il collegamento con il funzionario di turno la linea come per magia cade. Emergenza? Chiama il 112… il genio italiano. In tanti vorremmo tornare e la situazione rischia di aggravarsi. Da troppi giorni tantissime persone sono costrette a restare negli alloggi e a pagare per giorni in più non previsti. Tutti allargano le braccia e invitano ad aspettare domani.

I giorni passano… chi ci viene a salvare? Sos trovate un traghetto funzionante e della giusta misura. C’è anche un nuovo governo di centrodestra che ha vinto le elezioni rivendicando efficienza. Ecco, cominci col salvare i 1500 turisti che non riescono a tornare da Samotracia. O almeno ci dica che a tutte queste spese in più ci penserà il nuovo ministro del Turismo. Che sarà certamente lieto di scusarsi dell’inconveniente. Ultima cosa: in Grecia ci sono circa 3000 isole… a Santorini avrebbero risolto con l’invio di sommergibili aerei e piroscafi… qui la rotta è catalogata ‘sterile’. Tradotto: se capita qualcosa ‘devi mori” alla romana.

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