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Il Cai racconta la ‘Montagnaterapia’ al Trento film festival

La montagna come strumento terapeutico per dipedenze ma anche disagi mentali: ne parlerà il Cai con l'evento 'Montagnaterapia' in programma il 4 maggio durante il Trento film festival

Pubblicato:23-04-2024 16:24
Ultimo aggiornamento:23-04-2024 16:24
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TRENTO – Il Club alpino italiano, in occasione del prossimo Trento Film Festival, presenterà le potenzialità curative della montagna, con un evento intitolato “Montagnaterapia”, in programma sabato 4 maggio alle 17 alla Sala della Filarmonica. L’appuntamento prevede la proiezione del filmato “Cambiamenti in quota” di Alessandro Beltrame, che racconta tre dei progetti attivi in Italia per la frequentazione della montagna a scopo riabilitativo-terapeutico: “Di passo in Passo”, a cura di Asst Spedali Civili Brescia con il Cai Sem Milano; “Diabtrekking”, a cura di Associazione Jada, ospedale di Cuneo e ospedale Regina Margherita di Torino con il Cai Cuneo; “Contaminiamoci”, a cura di Associazione Italiana Persone Down sezione Potenza con il Cai Potenza. Saranno presenti in sala i protagonisti di questi progetti (volontari Cai, operatori professionali e pazienti) che, con le loro testimonianze, racconteranno quanto gli ambienti montani siano terreno fecondo per la trasformazione personale.

LA MONTAGNA COME STRUMENTO TERAPEUTICO

A partire dagli anni ’90, il Cai si è unito a enti, aziende sanitarie e associazioni per progetti che utilizzano la montagna come strumento terapeutico per affrontare disagi mentali, dipendenze, disabilità fisiche, cognitive e malattie specifiche. Il Cai, con oltre 150 Sezioni coinvolte che mettono a disposizione un accompagnamento qualificato, ha esteso oggi il proprio sostegno anche ai gruppi a rischio sociale. Questo approccio bio-psico-sociale sposta l’attenzione dalla malattia alla promozione della salute, contrastando l’isolamento e l’apatia emotiva. Interverranno il presidente generale del Cai Antonio Montani, Beltrame, Ornella Giordana, componente del Struttura operativa di accompagnamento solidale in montagnaterapia ed escursionismo adattato e Marco Peruffo, alpinista con diabete di tipo 1.

IL DOCUMENTARIO SUL CORNO GRANDE GIRATO A 3.000 METRI

Il Trento Film Festival ospiterà poi l’anteprima nazionale del documentario “Monte Corno – Pareva che io fussi in aria” (Italia, 2024, 72 minuti), diretto da Luca Cococcetta e prodotto da Visioni Future. Il Cai è main sponsor del film, che vede inoltre il contributo della Direzione generale Cinema e audiovisivo. A 450 anni di distanza, la pellicola ripercorre fedelmente la storia e l’avventurosa salita del 19 agosto del 1573, che portò Francesco De Marchi sulla vetta rocciosa del Corno Grande, nel massiccio del Gran Sasso, realizzando un’impresa epica per il suo tempo: raggiungere una cima per la curiosità di salire quella che lui riteneva essere la montagna più alta d’Italia. Intrecciato alla ricostruzione in fiction, il film contiene un racconto documentaristico, in cui esperti e conoscitori dell’impresa, come Vincenzo Brancadoro, gli storici Stefano Ardito e Roberto Mantovani, l’alpinista Hervé Barmasse e il geologo Mario Tozzi, parlano della figura storica di De Marchi direttamente dai luoghi della scalata alla vetta del Gran Sasso.


Il film è stato selezionato nel programma “ALP&ISM” del Trento Film Festival, sezione dedicata ai più spettacolari film di alpinismo, arrampicata e avventura, e concorrerà per il premio del pubblico al miglior film di alpinismo Rotari. La presentazione ufficiale è in programma mercoledì 1 maggio alle 19 al Multisala Modena. Interverranno il regista Luca Cococcetta e l’attore Massimo Poggio, interprete di De Marchi, che, insieme alla troupe, ha girato tutto il film a quasi 3.000 metri di altitudine, senza ricorrere a controfigure o a scene girate in studio. “Monte Corno” sarà proiettato anche sabato 4 maggio alle 15, sempre al Multisala Modena.

Anteprima italiana anche per “Marmolada 03.07.22” (Italia, 2023, 76 minuti), documentario scritto e diretto da Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon e prodotto da Cineblend con il contributo del Cai. Il film ospita il racconto corale dei soccorritori dell’immane crollo che, lungo i pendii della Marmolada, da Punta Penia al Fedaia, ha travolto diverse persone, uccidendone 11, nel luglio del 2022. Il lavoro mette insieme interviste, materiale di repertorio inedito e riprese attuali, in un unico linguaggio narrativo che restituisce l’impotenza dell’uomo di fronte alla forza di una natura ferita e stravolta. “Marmolada 03.07.22” fa parte del programma “Orizzonti vicini” del festival, dedicato ad autori, produzioni, storie e protagonisti del Trentino Alto Adige. Proiezioni lunedì 29 aprile alle 19 al Supercinema Vittoria e venerdì 3 maggio alle 21.15 al multisala Modena.

Saranno due i libri della produzione editoriale targata Club alpino italiano che avranno un proprio spazio al Trento Film Festival: sabato 27 aprile alle 10.30, presso il Salotto letterario di MontagnaLibri in Piazza Duomo, Jacopo Merizzi presenterà il suo “La vita negli occhi”, in uscita proprio a fine aprile per la collana “Personaggi” edita dal Cai. Martedì 30 aprile alle 16, sempre presso il Salotto letterario di MontagnaLibri in Piazza Duomo, sarà il turno del libro “Controstoria dell’alpinismo” di Andrea Zannini, edito da Editori Laterza e Cai.

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