NEWS:

Ermitage: “Ok dal Governo russo a lasciare in mostra le opere prestate all’Italia”

La richiesta di un ritiro immediato viene attenuata

Pubblicato:14-03-2022 18:24
Ultimo aggiornamento:14-03-2022 18:37
Autore:

picasso_ermitage
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Da molti giorni ci stiamo occupando con i curatori e i protagonisti della vita culturale del Museo Ermitage dei prestiti effettuati dal Museo russo a Enti e Istituzioni del nostro Paese. Questo alla luce della richiesta ultimativa del Ministero della Cultura della Russia di riavere subito le opere di ritorno in patria. Oggi dopo diversi contatti e interlocuzioni possiamo dire di aver ottenuto un primo e significativo risultato”. È quanto scrive in una nota Maurizio Cecconi, segretario generale di Ermitage Italia. Nella nota è allegata la dichiarazione di Michail Piotrovsky, direttore generale del Museo Ermitage: “L’Ermitage ha raggiunto un accordo con il Ministero della Cultura russo secondo il quale la richiesta di un ritiro immediato delle opere da noi prestate viene attenuata. I dipinti di Tiziano e Picasso continuano a rimanere quindi appesi alle pareti dei musei per diverse settimane. Lo stesso- si legge nel comunicato- vale anche per le opere dell’Ermitage che fanno parte della mostra ‘Grand Tour‘ che, previo accordo con gli organizzatori, saranno ritirate immediatamente alla chiusura ufficiale”.

LEGGI ANCHE: Roma restituisce Picasso alla Russia, ‘Giovane donna’ torna in anticipo all’Ermitage

Sala: “Ridaremo le opere all’Ermitage, chieste anche alla Francia”


E ancora: “Dispiace molto che le relazioni culturali tra i nostri Paesi siano crollate in un tale ‘buio’. Se ne può uscire solo se conserviamo l’atmosfera di buona volontà e benevolenza. Ripetiamo sempre che i ponti della cultura si fanno saltare in aria per ultimi. Ora è venuto il tempo di proteggerli. E cercheremo di mostrare come si fa. Dobbiamo metterci chiaramente d’accordo su quando e soprattutto in che modo le opere torneranno all’Ermitage. Teniamo informato il Centro Ermitage Italia, anche se le sue attività operative sono state sospese, e i nostri partner italiani”.

Piotrovsky dice infine che “spero che l’Italia possa contribuire a creare un nuovo meccanismo di interazione tra le istituzioni culturali vista una lunga tradizione nazionale di amore e rispetto alla cultura, all’arte e ai musei. L’odierna situazione museale deve mostrare un modo di risolvere problemi seri in un mondo molto complicato per non diventare uno strumento di lotta politica. Abbiamo bisogno di nuovi approcci e accordi senza un ritorno alla retorica della Guerra Fredda”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it