Ugo Intini e i giorni dell’invasione di Praga nell’estate del 1968

Quando nel 1968 quattro paesi del Patto di Varsavia invasero la Cecoslovacchia, in Italia erano tutti in vacanza ma non Ugo Intini, che allora era un giovane redattore de l'Avanti: fu lui a gestire le comunicazioni in quelle ore e a dettare la linea del partito

ROMA – Alle 23 del 20 agosto 1968 gli eserciti di quattro paesi del Patto di Varsavia – Urss, Bulgaria, Polonia e Ungheria – invasero la Cecoslovacchia ed entrarano a Praga. In Italia erano tutti in vacanza ma non Ugo Intini, allora giovane redattore de l’Avanti presente in redazione. “Fu lui da solo -ricorda Ernesto Irmici, socialista di vecchio conio- assente il direttore Arfè e De Martino, allora segretario del Psi, a gestire la comunicazione in quelle ore drammatiche e, insomma, a dettare la linea del partito”.

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Per capire Ugo Intini, e qui la voce di Irmici si incrina, “occorre calarsi totalmente nella vita di partito, Intini ne conosceva non solo tutti i fatti ma anche lo spirito, l’essenza”. Ad esempio, ricorda ancora Irmici, “pochissimi sanno della fortissima amicizia che lo legava al partigiano Guido Mazzali…” E chi è? Irmici ride: “Lo sapevo, pochissimi lo sanno ma lui è stato fondamentale, perché da segretario del Psi di Milano fu Mazzali a portare Bettino Craxi in politica nominandolo segretario dei socialisti di Sesto San Giovanni alla fine degli anni ’50”.

Mazzali, ho fatto qualche ricerca, è stato deputato, direttore dell’Avanti!, segretario della Federazione e braccio destro del leader socialista Pietro Nenni. E Craxi gli succederà in tutti e quattro questi ruoli.
Rimasto disoccupato, Mazzali aprì la prima grande agenzia di marketig italiana, suo lo slogan ‘Chi beve birra campa cent’anni‘. Come sono probailmente suoi anche alcuni degli slogan utilizzati da Nenni come ‘La politica delle cose: case, scuole, ospedali’.
“Questo per inquadrare al meglio una persona come Ugo Intini- chiude Irmici- un dirigente che del Psi conosceva i fatti e anche i minimi particolari“.