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Tanto tuonò che… non piovve: Renzi nell’angolo e tra i suoi cresce il malumore

L'editoriale di Nico Perrone per Direoggi

Pubblicato:14-02-2020 14:36
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:00

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ROMA – «Insomma, se continuiamo così alla fine rischiamo di finire all’opposizione con Salvini e Meloni… non mi sembra il massimo come dire». Il parlamentare ‘renziano’ fotografa con una battuta l’angolo in cui si è cacciato il leader Matteo Renzi. Da giorni se la prende direttamente con il presidente del Consiglio, chiamando gli alleati addirittura a cambiare ‘cavallo’, magari puntando sul ministro Gualtieri o su Mario Draghi.

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Dentro i Dem sono il segnale della disperazione, di chi sta cercando visibilità ad ogni costo perché i sondaggi inchiodano sempre Italia Viva al 2 virgola qualcosa. Perché Renzi attacca a testa bassa, minacciando la crisi? «Sia da parte del Pd che da parte del presidente Conte- spiega il parlamentare di Italia Viva- ci stanno lavorando ai fianchi… sfruttando il malumore che c’è in alcuni di noi, non tutti vogliono ritrovarsi all’opposizione con la destra».


Di qui, dalla paura di vedersi scippare un prezioso numero di parlamentari, la decisione di alzare lo scontro, sempre di più, di fatto costringendoli a morire col capo. Ma deve fare i conti con la realtà: già oggi, infatti, Renzi ha tolto i guantoni facendo indossare i panni dei conciliatori ai suoi uomini, che si sono subito affrettati a precisare che «voteranno la fiducia al Governo». Quanto durerà la tregua? Nel Pd ormai prevale la linea di chi vuol fare chiarezza una volta per tutte col «bullo», come molti definiscono il senatore di Scandicci.

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Per quanto riguarda il centrodestra anche lì, pur se sotto traccia, c’è lite furibonda. A partire dai due leader, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Il primo si è già presentato alla stampa estera per annunciare che presto andrà negli Stati Uniti (Meloni c’è stata la scorsa settimana, ndr). Lì dovrà ricucire, far capire che è la Lega la prima forza politica italiana su cui gli States devono puntare. Per questo gran pagine sui giornali dedicate al cambio di rotta, al voler dimostrare che il Carroccio è un partito di centro moderato e affidabile, non di destra estrema come Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni se la ride, facendo notare che il suo partito è da tempo schierato e siede con i conservatori europei, mentre è la Lega di Salvini che va a braccetto con Le Pen, non proprio una moderata. 

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