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Video |Con il pieno sfruttamento delle rinnovabili l’Italia può raggiungere il 58% di autonomia

Marco Patuano (A2A): "Sono necessari interventi sistemici, è un progetto paese che impegnerà per una decina di anni"

Pubblicato:13-12-2022 17:43
Ultimo aggiornamento:13-12-2022 17:47

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ROMA – Sfruttando le sue materie prime- acqua, vento, sole e rifiuti – e agendo su elettrificazione dei consumi ed efficientamento, l’Italia può raggiungere il 58,4% di autonomia energetica, quasi triplicando gli attuali livelli. È quanto emerge dal report “Verso l’autonomia energetica italiana: il ruolo del Centro Sud” presentato oggi dal Presidente di A2A Marco Patuano insieme al partner e responsabile Area Sustainability di The European House Ambrosetti Carlo Cici.

L’Italia è oggi quintultima in Europa per autonomia energetica (22,5% vs. 39,5% di media UE al 2019) ma è seconda per disponibilità di risorse rinnovabili sul proprio territorio. Un ruolo chiave nello sviluppo delle fonti rinnovabili e quindi nel raggiungimento di quell’autonomia energetica, lo potrebbero giocare le Regioni del Centro Sud che potrebbero generare, sul totale della nazione, il 60% della potenza solare addizionale (105,1 GW totali a livello nazionale) attraverso installazioni su tetti e impianti a terra e il 95% dell’opportunità di sviluppo per l’eolico(21,1 GW totali a livello nazionale) per 1/3 proveniente da attività di revamping e repowering degli impianti già esistenti.

Per quanto concerne invece il settore idroelettrico, il Centro Sud rappresenta il 23% della potenza idroelettrica addizionale (3,3 GW totali a livello nazionale). Questi territori sono strategici anche per le possibilità legate al recupero energetico: azzerando il conferimento in discarica e abilitando una produzione elettrica maggiore di 7 TWh, in Italia si potrebbero valorizzare circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti. Il 63% di questa possibilità è concentrato al Centro Sud. Inoltre, il biometano potrebbe attivare circa 6,3 miliardi di m3 (pari all’8% del consumo nazionale di gas) di cui il 37% nel Centro Sud, soprattutto grazie alla vocazione agricola di tali regioni.


PATUANO (A2A): AMPI MARGINI DI MIGLIORAMENTO PER ENERGIA GREEN


“I risultati dello studio evidenziano come nel nostro Paese siano possibili ampi margini di miglioramento nella produzione di energia green a partire dalle peculiarità di ciascun territorio, sulla base delle risorse esistenti e degli impianti già presenti – ha dichiarato Marco Patuano, Presidente di A2A – Nello scenario attuale, attraverso la valorizzazione delle proprie fonti rinnovabili disponibili, come vento, sole, acqua e rifiuti, il Centro Sud può fornire un contributo concreto all’autonomia energetica del Paese. Un obiettivo importante che richiede anche un cambio di paradigma in cui diventa fondamentale la collaborazione e il dialogo aperto e trasparente tra istituzioni, cittadini e imprese. Sono necessari interventi sistemici– aggiunge Patuano- che vanno dalla parte autorizzativa, che richiede un percorso lungo e farraginoso, e la parte del trasporto. Una volta che produciamo a Sud bisogna portare l’energia per l’Italia. È un progetto paese- conclude- che impegnerà per una decina di anni”.

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