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‘Il ragazzo e la tigre’, Claudia Gerini: “I bambini salveranno il Pianeta”

Oggi la presentazione ad Alice nella Città e da domani al cinema con il patrocinio del WWF

Pubblicato:13-10-2022 21:29
Ultimo aggiornamento:14-10-2022 11:42

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ROMA – Un manifesto sull’urgenza di salvaguardare il pianeta e sull’estinzione delle tigri: ne restano solo 3900 esemplari in libertà e in Nepal, habitat naturale della tigre del Bengala, il loro numero è inferiore a 300. Ma anche una storia di amicizia, di fratellanza, di formazione, di maternità, di salvezza, e di famiglia che va oltre il legame di sangue all’insegna dell’avventura e dei buoni sentimenti. Tutto questo è ‘Il ragazzo e la tigre’, che apre la ventesima edizione di Alice nella Città, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema (in programma fino al 23 ottobre all’Auditorium Parco della Musica e in altri luoghi della Capitale).

CLAUDIA GERINI: “È STATA UN’ESPERIENZA DI CRESCITA UMANA”

Al centro del racconto c’è Balmani (Sunny Pawar), che ha perso la sua famiglia dopo il terremoto in Nepal. Sentendosi solo e non capito, scappa dall’orfanotrofio. Durante la fuga il suo destino si incrocia con quello di un tigrotto, Mukti, bramato dai bracconieri. I due intraprendono un viaggio per raggiungere Taktsang, un antico monastero in cima alle montagne conosciuto come ‘La tana della Tigre’. Non saranno soli: mentre i bracconieri sono sulle loro tracce, Hannah (Claudia Gerini), la direttrice dell’orfanotrofio, parte alla ricerca del bambino. “Ho conosciuto la vera responsabile di questo incredibile posto: lei, una donna indiana, è autorevole e molto dolce, integra e controllata, e gestisce una comunità autosufficiente. Per me è stata un’esperienza di crescita umana“, ha raccontato Gerini nell’incontro a Casa Alice. Ed è proprio Hannah a trovare i due piccoli fuggiaschi e a condurli al monastero. Sia Balmani che Mukti trovano così la loro strada e una nuova mamma.

BRANDO QUILICI, IL REGISTA: “È NATO TUTTO DA LEONARDO DICAPRIO”

Alla regia e alla sceneggiatura Brando Quilici, che ha raccontato di essere stato “parecchie volte nell’Himalaya per Discovery Channel. Lì ho avuto l’occasione di passare del tempo con l’alpinista Reinhold Messner, che mi ha raccontato la leggenda alla base di questo film. Si narra del Guru Rimpoche, l’uomo santo per i Buddisti, che volò nel IX secolo a cavallo di una tigre dal Tibet al Bhutan per fondare il monastero del Tiger’s Nest. E così, quando nel 2015 ho letto programma del WWF ‘Save the tigers now’, ho pensato che bisognava realizzare un film rivolto ai giovani, per far sapere loro che esiste un mondo in pericolo”. Ci sono voluti 5 anni per fare questo film. Un giorno, leggendo un giornale, ho scoperto che Leonardo DiCaprio è il finanziatore di un progetto per la salvaguardia dell’ambiente. Ho pensato che questo potesse essere un punto in più per far sì che un distributore si potesse interessare al mio progetto. Con i primi finanziamenti – ha proseguito il regista – sono partito per il Chitwan, dove ho trovato l’orfanotrofio, che vediamo nel film. Però, da filmmaker, ho pensato di inserire un cattivo, e chi, se non i bracconieri?”.


CLAUDIA GERINI: “I BAMBINI SALVERANNO IL PIANETA”

Per Quilici il problema sono sì i bracconieri “ma anche noi essere umani: le città troppo vicine a zone incontaminate sono davvero sovraffollate. Il WWF interviene con “‘High Corridor’ che, attraverso un corridoio, unisce due parchi protetti”. A chi tocca salvare il Pianeta? “Ai bambini”, ha detto la Gerini. “Alla generazione Alfa, i bambini nati dal 2012, lo salverà. A 4 anni imparano prima ad usare il tablet e poi a scrivere, hanno il mondo tra le dita. L’aspetto negativo è il confine tra realtà virtuale e la vera realtà. Noi speriamo che questo film possa trasmettere l’amore per la natura perché il pericolo è un eccessivo distacco dalla stessa realtà“, ha aggiunto Quilici.

I LUOGHI DEL FILM, DA DOMANI AL CINEMA

La prima parte del film è stato girato nella giungla del Chitwan per evidenziare la luce, il canto degli uccelli e le grida degli animali selvatici per rappresentare la natura incontaminata. La seconda a Kathmandu, per mostrare il contrasto: il contesto urbano inquinato, strade affollate, caos, rumore, sguardi indifferenti e pericoli di ogni genere. Infine, la terza parte si entra nel mondo dell’Aria Sottile (oltre i 4000 metri), dove il tempo si muove lentamente e lo spazio ha una dimensione diversa. Per la gente del posto, si viaggia per lo più a piedi e i viaggi richiedono gior ni, a volte anche settimane. Prodotto da HD Production in associazione con Mediaset España e Laser Film, il film arriva in sala con il patrocinio di WWF (proprio nell’anno della Tigre, secondo il calendario cinese), domani 14 ottobre con Medusa Film.

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