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Cartabia avvia accertamenti sul caso del giudice no vax Giorgianni

L'ex sottosegretario all'Interno era intervenuto sul palco della manifestazione organizzata sabato scorso a Roma contro il Green pass

Pubblicato:13-10-2021 11:46
Ultimo aggiornamento:13-10-2021 19:10

angelo giorgianni-min_giiudice no vax
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ROMA – La ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha chiesto all’ispettorato e alle articolazioni del ministero accertamenti urgenti sulle dichiarazioni del giudice Angelo Giorgianni sul Green pass sabato scorso durante la manifestazione a Roma. Lo si apprende da fonti via Arenula.

RICHIESTA AL COMITATO DI PRESIDENZA DEL CSM L’APERTURA DI UNA PRATICA CONTRO GIORGIANNI

Richiesta al Comitato di presidenza del Csm l’apertura di una pratica contro il giudice no vax Giorgianni”Con riferimento alle notizie di stampa relative alle dichiarazioni rese pubblicamente dal dott. Angelo Giorgianni, consigliere della Corte di Appello di Messina, in occasione del comizio nel corso della manifestazione contro il ‘Green pass’ tenutasi a Roma il 9 ottobre 2021, abbiamo richiesto l’apertura urgente di una pratica in Prima Commissione, al fine di verificare l’impatto di tali condotte sulla percezione della sua indipendenza quale magistrato”. Lo scrivono i consiglieri togati di Area Giuseppe Cascini, Elisabetta Chinaglia, Alessandra Dal Moro, Mario Suriano e Giovanni Zaccaro, in un post diffuso dopo aver depositato la richiesta al Comitato di presidenza del Csm. Il giudice della Corte di Appello di Messina, ed ex sottosegretario all’Interno, Angelo Giorgianni, sabato ha partecipato parlando dal palco alla manifestazione di piazza del Popolo a Roma.

Proprio ieri la Giunta dell’Associazione nazionale magistrati di Messina, in un documento, ha condannato “fermamente le parole e la condotta, non improntata a misura, equilibrio e sobrietà, del giudice Angelo Giorgianni” intervenuto sul palco della manifestazione organizzata sabato scorso a Roma contro il Green pass istituito dal Governo. Nel documento dell’Anm si spiegava: “Giorgianni, urlando frasi apodittiche col solo scopo di incitare la folla, dal contenuto finanche eversivo, quali ‘in nome del popolo italiano il Green pass è abrogato’, e ‘oggi il popolo sovrano ha dato il preavviso di sfratto a coloro che occupano abusivamente i palazzi del potere’, spingendosi ad affermare – facendo strumentalmente leva su inappropriati parallelismi storici – che ‘oggi il popolo sovrano reclama giustizia per i morti che hanno causato, per le privazioni, per la sofferenza, e noi per loro vogliamo un processo, una nuova Norimberga’, ha utilizzato – e citato nel suo intervento – la ‘toga’ che quotidianamente riveste per la tutela dei diritti per sostenere invece, su quel palco, idee e posizioni a tratti incompatibili con uno spirito autenticamente democratico, che dovrebbe invece muovere ogni magistrato così come ogni cittadino investito di funzioni pubbliche”. 


Angelo Giorgianni, il magistrato sul quale la corrente di Area chiede di aprire una istruttoria urgente al Csm dopo la partecipazione alla manifestazioe No green pass di sabato scorso a Roma, era balzato agli onori della cronaca già nel marzo di quest’anno. Il 27 marzo 2021, il quotidiano ‘Il Foglio’ scriveva un editoriale dal titolo “Il Csm e il caso Giorgianni” prendendo spunto da una domanda posta al premier Mario Draghi a proposito del giudice negazionista del Covid.

IL LIBRO DELLE POLEMICHE

Giorgianni infatti, scriveva ‘il Foglio’, è l’autore del libro, scritto assieme al medico Pasquale Bacco, con prefazione del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, che nega la letalità del Covid, parlando di “Strage di Stato” e complotti globali che prima dell’estate creò tante polemiche. A una domanda su quel libro, in una conferenza stampa, il premier Draghi rispose con humour, scrisse il ‘Foglio’: “Fossero eminenti virologi, oppure epidemiologi… m’avesse detto uno scienziato, forse l’avrei letto…”.

Nel suo editoriale ‘il Foglio’ allora commentò: “C’è però un organo costituzionale deputato a occuparsene, al cui vertice c’è il Presidente della Repubblica, ed è il Consiglio superiore della magistratura. Perché non ci troviamo semplicemente di fronte a un magistrato, in servizio presso la Corte di Appello di Messina, negazionista (ritiene il Covid ‘una banale influenza’) e antivaccinista (afferma che i vaccini possono ‘trasformarci in Ogm’ e ‘determinare la sterilità nell’uomo’). E già questo, rispetto agli oltre 100 mila morti e al dramma economico del paese, meriterebbe una censura. Ma siamo di fronte a un giudice, Giorgianni, che sulla base di alcune teorie farneticanti, secondo cui ‘questa pandemia è uno strumento di ingegneria sociale che serve per realizzare un colpo di stato globale’, ha denunciato lo stato italiano alla Corte Penale Internazionale dell’Aia per ‘crimini contro l’umanità‘. Cioè, in Italia c’è un magistrato negazionista del Covid che con un atto formale accusa il suo datore di lavoro di crimini contro l’umanità. La situazione, pur non essendo affatto seria, è estremamente grave. E il Csm dovrebbe occuparsene”.

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