ROMA – Le norme che regolano i raduni musicali illegali, innanzitutto. Ma il decreto anti-rave approvato in via definitiva dalla Camera nell’ultimo giorno utile prima della decadenza contiene anche altre disposizioni. Ecco quali.
Il decreto ha anticipato dal 31 dicembre all’1 novembre il termine dell’obbligo vaccinale anti-Covid per i lavoratori dei settori sanitario, sociosanitario e socioassistenziale sospesi dall’esercizio della professione. Erano le sole categorie per le quali l’obbligo di vaccino anti-Covid era ancora in vigore. I medici e i santitari saranno quindi reintegrati. Rinviato il pagamento delle multe per gli over 50 non vaccinati.
Si interviene sulle residue norme sul green pass. Viene abolita la certificazione verde Covid-19 per l’accesso dei visitatori a strutture residenziali, socio-assistenziali, sociosanitarie e hospice nonché ai reparti di degenza delle strutture ospedaliere.
Annullato l’obbligo di test rapido o molecolare alla prima comparsa dei sintomi e per uscire dall’isolamento dopo un contagio da Covid-19. Dopo 5 giorni di quarantena sarà possibile riprendere le normali attività. Ridotta anche la durata del regime di auto-sorveglianza per chi entra in contatto con un positivo. Il termine dei 10 giorni scende a 5, sempre con l’obbligo di mascherina Ffp2 in caso di assembramenti e nei luoghi al chiuso. Non sarà nemmeno più obbligatorio sottoporsi a tampone una volta terminato il periodo di auto-sorveglianza.
Per consentire l’assolvimento dei compiti attribuiti alle amministrazioni centrali dal Piano strategicooperativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale (PanFlu) 2021-2023, i capitoli dello stato di previsione del ministero della Salute sono complessivamente incrementati di 35,8 milioni di euro per l’anno 2023, di cui 3,9 milioni di euro da trasferire all’Istituto superiore di sanità per le medesime finalità per l’anno 2023.
Il decreto modifica la disciplina del cosiddetto ergastolo ostativo per reati di mafia o terrorismo. Si indicano requisiti stringenti per impedire che siano ammessi alle misure premiali soggetti che possano avere ancora collegamenti col contesto criminale di provenienza. Dalla lista dei reati per cui non scattano i benefici sono stati espunti quelli contro la pubblica amministrazione.
Rinvio dall’1 novembre al 30 dicembre 2022 dell’entrata in vigore del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, attuativo della riforma penale Cartabia, con la finalità di perfezionare misure organizzative e adeguamento dei supporti tecnologici. Si interviene sulla disciplina transitoria in materia di modifica del regime di procedibilità, di termini per la costituzione di parte civile, di processo penale telematico, di semplificazione delle attività di deposito di atti, documenti e istanze, di indagini preliminari, di inappellabilità delle sentenze di non luogo a procedere, di udienza predibattimentale e di giustizia riparativa (l’entrata in vigore slitta al 30 giugno 2023).
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