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FOTO | Arrampicata che passione, ecco la nuova falesia di Lumignano: in Veneto le vie sono 220

La falesia di Lumignano, sui colli Berici, è stata riqualificata e sarà inaugurata domenica 18 febbraio: è la prima di 15 siti naturali dedicati all'arrampicata che il Cai ha in programma di rinnovare e proporre agli appassionati, grandi e piccoli

Pubblicato:13-02-2024 18:03
Ultimo aggiornamento:13-02-2024 23:23
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VENEZIA – Duecentoventi vie di arrampicata completamente riqualificate, di cui 18 dedicate ai bambini e 30 ai principianti, oltre alla realizzazione di nuove soste e protezioni su buona parte delle vie riservate ai più esperti. Questi i numeri dell’opera di riqualificazione che il Club alpino italiano (attraverso la Sezione di Vicenza) ha concluso nel versante sud della falesia di Lumignano (Vicenza), nel cuore dei Colli Berici. L’intervento è il primo a essere ultimato in tutta Italia, tra i 15 che hanno fin’ora aderito al programma di valorizzazione delle falesie di arrampicata promosso dal Cai e dalle Guide alpine. L’obiettivo è realizzare in tutto il territorio nazionale dei prototipi di riferimento di siti naturali dedicati all’arrampicata su roccia, con itinerari adatti a diverse tipologie di utenti, dai bambini ai principianti, fino ad arrivare ai più esperti.

Il “Progetto Cai per la realizzazione e gestione di siti naturali per l’arrampicata” è guidato dalla Commissione nazionale scuole di alpinismo, scialpinismo e arrampicata libera del Cai, in stretta collaborazione con il Collegio nazionale delle Guide alpine italiane. “Quella di Lumignano è la prima falesia nella quale si concretizza un progetto a cui come Cai teniamo molto”, afferma il presidente generale Cai Antonio Montani. “È nelle falesie, infatti, che molti approcciano l’arrampicata in ambiente, una pratica che stiamo promuovendo con molta convinzione in quanto primo passo verso l’alpinismo e la frequentazione delle alte quote”, aggiunge. L’inaugurazione è in programma domenica prossima, 18 febbraio alle 11 alla chiesetta di San Maiolo a Lumignano di Longare.

Nel corso della cerimonia di domenica prossima è in programma il taglio del nastro del “Sentiero di Matteo”, il nuovo percorso d’accesso al settore Minetti della falesia dedicato al 35enne socio del Cai Vicenza Matteo Cazzola, travolto ad una valanga a marzo del 2023 durante un’uscita scialpinistica in Norvegia. Interverranno Montani, il presidente del Cai Veneto Renato Frigo, il presidente della Sezione di Vicenza Giovanni Vaccari, il vicesindaco di Longare Marco Carli, il responsabile del Progetto Falesia e direttore della Scuola di alpinismo, scialpinismo e arrampicata libera “Umberto Conforto” Maurizio Dalla Libera, la responsabile del progetto “Muri a secco” del Cai Vicenza Lisa Iannascoli e i familiari di Matteo Cazzola. La giornata è organizzata dalla Sezione Cai di Vicenza, con il patrocinio del Comune e della Proloco di Longare.


Quello che sta per essere tagliato è il traguardo al termine di un lungo percorso: una volta ottenuto il nulla osta dell’Ufficio Provinciale che segue l’area Sic “Colli Berici”, all’interno della quale si trova la falesia di Lumignano, il Cai Veneto ha approvato la proposta di riqualificazione della Sezione di Vicenza. Che, in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale di Longare, ha seguito tutte le disposizioni previste dal progetto nazionale: ha registrato cinque contratti di comodato d’uso per la custodia delle pareti con i rispetti proprietari, ha acquisito una dettagliata relazione geologica per verificare il rischio idrogeologico e ha incaricato la guida alpina Dario Segato di provvedere all’attrezzatura degli itinerari, secondo le specifiche previste.
Grazie alla collaborazione di diversi alpinisti e istruttori della Scuola Umberto Conforto, l’intervento ha permesso di realizzare ben più di quanto richiedeva il bando (15 vie per i bambini, 20 per i principianti e venti per i progrediti): un totale di 220 vie, di cui 18 per i bambini, con difficoltà fino al 4c, e trenta per i principianti, con difficoltà fino al 5b.

Alla base di ogni itinerario, un’etichetta riporta il nome, la difficoltà e la lunghezza della via. In attesa di specifici interventi, sono stati affissi alcuni cartelli di divieto per impedire l’accesso ad alcune vie per le quali la relazione geologica ha indicato un pericolo di caduta massi. Grazie a una raccolta fondi guidata da un’amica di Matteo Cazzola, nei mesi scorsi la Commissione sentieri sezionale e un gruppo di volontari e amici del giovane vicentino hanno realizzato il nuovo sentiero di accesso alla falesia. Sono stati tracciati i tornanti di un percorso preesistente, il terreno è stato liberato da rovi e arbusti e sono stati recuperati e consolidati i muri di contenimento a secco, sotto la guida dell’architetto Lisa Iannascoli e di esperti artigiani che da tempo collaborano con il Cai Vicenza nella valorizzazione di quest’antica tecnica costruttiva, tutelata dall’Unesco. L’intervento consente di evitare un salto roccioso presente nel settore Minetti, agevolando, in particolare, l’arrivo del Soccorso Alpino in caso di infortunio in parete.

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