NEWS:

Stress e disagio: per docenti e studenti il rientro a scuola è sottotono

I consigli dello psicologo scolastico: "Imparare a chiedere aiuto, darsi degli obiettivi e abbandonare il perfezionismo"

Pubblicato:12-09-2023 17:09
Ultimo aggiornamento:12-09-2023 17:11

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – C’è chi è già in ansia per compiti e verifiche, chi non ha ancora smaltito il malessere del periodo del Covid. Chi prova disagio nel relazionarsi con compagni e docenti, e chi non ha trascorso un’estate serena a causa di problemi economici in famiglia. Gli studenti e le studentesse tornano in classe sottotono, secondo diverse statistiche ma anche secondo il parere degli psicologi.

“Per i giovani è difficile ritornare alla routine, tornare a concentrarsi- spiega alla Dire Cristian Pagliariccio, psicologo scolastico dell’Ordine psicologi Lazio– per chi già vive una situazione di difficoltà, per chi ha problemi in famiglia o ha delle forme di disabilità, tornare a scuola vuol dire tornare a una situazione di criticità. Molti studenti vivono la scuola come una costrizione. Ma c’è anche chi, al contrario, la vive con entusiasmo”. Sono le persone che sono riuscite a costruire un buon legame con amici e insegnanti, o chi prova piacere nell’apprendimento.

IL RISCHIO DI CONFLITTI IN CLASSE

Ma, secondo gli esperti, il disagio serpeggia ancora tra i banchi. “In molti giovani è ancora forte il ricordo del periodo del Covid: le persone che sono rimaste isolate fanno fatica a stringere legami- sottolinea lo psicologo- per alcuni l’isolamento è stato un momento drammatico e ancora si fa fatica a rientrare da questa situazione. C’è un aumento del disagio e dei comportamenti a rischio come l’autolesionismo. E la scuola non si concentra su questi aspetti emotivi, ma sulle competenze accademiche. Quindi siamo ancora lontani da un approccio che offre aiuto e sostegno ai ragazzi“.


Un tema, quello del disagio psicologico, che riguarda però anche i docenti. “Molti insegnanti sono arrivati all’estate in burnout e iniziano il nuovo anno già stanchi e amareggiati. Poi da quest’anno partiranno nuove riforme come quella dell’orientamento, con 30 ore di lezione annue per ogni classe- continua Cristian Pagliariccio- per chi non si è mai occupato di questi temi è un’altra difficoltà, quindi anche quest’anno si preannuncia faticoso. Un peccato perchè nessuno aiuta docenti e ragazzi a gestire la fatica, quindi la cosa più probabile è che scattino conflitti tra loro“.

Per evitare l’aumento di stress e ansia, il consiglio dello psicologo è prima di tutto “mettere da parte il perfezionismo”. Gli studenti che non riescono subito a raggiungere i risultati aspettati, i docenti che si vedono davanti le difficoltà da affrontare: è bene mettere da parte modelli di perfezione. “Meglio fare un piano e andare avanti- spiega Pagliariccio- E poi darsi degli obiettivi di miglioramento, soprattutto da parte degli alunni più grandi. Perché imparino a capire quali sono i loro punti deboli e rafforzarli”. Ma anche imparare a collaborare, e avere cura del sonno. “È importante trovare un buon ritmo, con almeno 7 ore a notte”. E poi il consiglio più importante: “Se c’è un bisogno, chiedere aiuto senza vergognarsi. Vincere la paura di parlare con un adulto, che sia un docente o un genitore, per parlare di problemi legati a questioni emotive o a problemi in classe”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it