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Aborto, Fratelli d’Italia vuole presidi antiabortisti negli ospedali della Liguria

Dura reazione del Pd: "Proposta becera della destra, un attacco alla legge 194 e al diritto di scelta della donna che colpevolizza chi sceglie di abortire"

Pubblicato:12-05-2021 12:31
Ultimo aggiornamento:12-05-2021 13:37

MANIFESTAZIONE DAVANTI MONTECITORIO DEL POPOLO DELLA FAMIGLIA
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GENOVA – Si intitola “Norme per la tutela della salute della donna e del concepito” e punta a consentire l’installazione di sportelli informativi delle associazioni antiabortiste in tutti i presidi sanitari in cui venga praticata l’interruzione volontaria di gravidanza. E’ la proposta di legge depositata agli uffici del consiglio regionale della Liguria dal gruppo di Fratelli d’Italia.

“Presso ogni struttura in cui venga praticata l’interruzione volontaria della gravidanza- si legge nel testo- è messo gratuitamente a disposizione, in prossimità del consultorio o del reparto di maternità, oltre che adeguatamente segnalato al fine di renderlo agevolmente raggiungibile, un idoneo locale per le organizzazioni di volontariato che operino nel settore dell’aiuto alla vita nascente. L’assegnazione del locale ha durata biennale ed è rinnovabile”.

Nella relazione illustrativa, gli esponenti del partito di Giorgia Meloni spiegano che “si vuole aiutare la donna avvalendosi della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni di volontariato a superare le cause che potrebbero indurla ad un’interruzione di gravidanza”.


E aggiungono: “In realtà, l’aborto è sempre e comunque una sconfitta: per il figlio, che perde la vita; per la madre, che sovente porta con sé un trauma per tutta l’esistenza; per la società, che viene privata del suo futuro. Per questo, i proponenti della presente proposta di legge intendono rendere concretamente un servizio ai figli -la cui vita, ancora nascosta, è in pericolo– e alle loro madri, minacciate dalla solitudine, dall’ignoranza, dalla povertà, dalla paura”.

Nell’articolato del provvedimento si spinge anche alla diffusione preventiva di documentazione “delle procedure chirurgiche e farmacologiche che consentono l’interruzione della gravidanza” alle donne intenzionate ad abortire. “Una proposta becera della destra, un attacco alla legge 194 e al diritto di scelta della donna che colpevolizza chi sceglie di abortire, con la pratica inquisitoria e medievale delle associazioni antiabortiste che dovrebbero gestire la campagna di informazione per il diritto all’aborto negli ospedali”, attacca il capogruppo del Partito democratico, Luca Garibaldi.

L’idea di mettere le associazioni antiabortiste nei consultori è inaccettabile– ribadisce- chiediamo il rispetto di una legge esistente e il rafforzamento dei servizi già previsti dalla 194. È tempo di dire basta a questa propaganda fatta sulla pelle delle donne. Proporremo che la Liguria assuma, con un bando dedicato, solo medici non obiettori nelle strutture pubbliche, come ha già fatto il Lazio. Perché chi sceglie di abortire deve poterlo fare e non vedersi impedito, nei fatti, il diritto di scelta”.

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