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‘Il caso Schwazer’ su Netflix, l’atleta: “La serie non è una riabilitazione”

La docu-serie in 4 episodi sulla piattaforma a partire dal 13 aprile

Pubblicato:12-04-2023 16:50
Ultimo aggiornamento:12-04-2023 18:09

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ROMA – Storie di sogni interrotti che diventano incubi, di ferite, di sacrifici e di sudore. Ma anche storie di fatica, di disciplina, di redenzione e di passioni che continuano nonostante tutto. Storie di sport che parlano all’Italia (e non) intera. Il 13 aprile debutta su Netflix (e in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo) ‘Il caso Schwazer’. Ideata e diretta da Massimo Cappello, la docu-serie in 4 episodi (prodotta da Indigo Stories) è un racconto senza filtri su ascesa, caduta e ricerca di redenzione del ‘golden boy’ dello sport italiano, sullo sfondo di un’intricata vicenda sportiva e giudiziaria. L’incontro tra l’atleta olimpico in cerca di redenzione, Alex Schwazer, e un allenatore simbolo dello sport pulito, Sandro Donati, innesca un intrigo internazionale che sconvolge le loro vite e mette in crisi il sistema dell’anti-doping.

‘Il caso Alex Schwazer’ svela, per la prima volta, i retroscena di un’intricata vicenda senza precedenti iniziata nel 2012. Ambizione e voglia di spingersi sempre oltre. Nel vocabolario di Alex esistevano solo le parole ‘fatica’ e ‘allenamento’. In questa sfida con se stesso e il suo corpo è piombata la depressione. Ed è stato proprio nel 2012 che Schwazer ha comunicato nel corso di una conferenza stampa di essersi volontariamente dopato. La confessione, che ha definito “un sollievo”,  lo ha portato alla squalifica per quattro anni.

In questo tunnel è arrivata la luce di Sandro Donati, allenatore e personaggio attivo nella lotta contro il doping. La passione per lo sport, così viscerale e potente, e la fiducia di Donati lo hanno rimesso in marcia togliendogli dalla testa perfino l’idea del suicidio. L’obiettivo era uno: allenarsi per le Olimpiadi di Rio. In perfetto stile crime, ma anche thriller o legal drama, nel 2016 è arrivato un colpo di scena. L’1 gennaio 2016 Schwazer è stato sottoposto a sorpresa a un controllo anti-doping. A pochi giorni dall’iscrizione ai giochi olimpici è risultato nuovamente positivo. E di conseguenza è scattata un’altra squalifica. Il campione medaglia d’oro delle Olimpiadi di Pechino 2008 ha iniziato una vera e propria battaglia con il suo avvocato Gerhard Brandstaetter e l’instancabile supporto di Sandro Donati in una indagine che ha chiamato in causa giustizia penale e sportiva (sia WADA, l’agenzia mondiale anti-doping, sia la Federazione internazionale di atletica leggera).


Per Schwazer si è trattato di un ‘complotto’ contro di lui che avrebbe portato alla manomissione delle provette. Nel 2021 il gip di Bolzano Walter Pelino ha disposto l’archiviazione del procedimento penale a carico del marciatore altoatesino per “non aver commesso il fatto”. Da questa assurda e clamorosa vicenda non è stato individuato nessun colpevole. Le Federazioni sportive, però, non hanno mai smesso di ritenere colpevole l’atleta. La nuova squalifica, infatti, resta valida fino al 7 luglio 2024. Non in tempo per partecipare alle qualificazioni ai giochi olimpici di Parigi 2024.

“Fino a che non cambiano le regole, l’atleta non ha alcuna garanzia. Il Gip di Bolzano, Walter Pelino, una giorno disse in aula che era più garantito il latte di un allevatore di mucche della Brianza delle urine di un atleta”, ha dichiarato Donati all’agenzia Dire, in occasione della presentazione di ‘Il caso Schwazer’.

Le urine le prendono – ha proseguito Donati – se le portano via e all’atleta non rimane niente: se qualche malintenzionato vuole manipolarle, purtroppo l’atleta non riesce a dimostrare nulla. E in questi procedimenti le carte sono tutte in mano a loro, alle istituzioni sportive, e non te le danno. E la dimostrazione dell’innocenza è in capo all’atleta, e non è in capo a loro dimostrare la colpevolezza. È un sistema iniquo. Speriamo che questa storia serva a far fare a questa gente un piccolo passo indietro, ma non perché diventano umili, piuttosto per convenienza. La giustizia penale, pur nella sua lentezza, garantisce maggiormente anche un imputato o un indagato. La giustizia sportiva se ti individua come responsabile, non ti salvi. Non c’è niente da fare”, ha concluso Donati.

Dopo la vittoria alle Olimpiadi, Alex Schwazer sembrava avere tutto. Ma, dietro la fama e la gloria, nascondeva un forte disagio che lo avrebbe condotto su una strada pericolosa. Una confessione scioccante stravolge completamente la vita di Schwazer e porta gli investigatori a mettere in dubbio le sue vittorie e a cercare possibili complici. Mentre i risultati di Schwazer migliorano sotto la guida di Donati, c’è chi prova a bloccare il ritorno alle gare dell’atleta. Un database incriminante diventa pubblico. Mentre Schwazer lotta per l’assoluzione in un processo ad alta tensione, cominciano a trapelare email e irregolarità nei risultati dei test. “È troppo comodo – ha detto Schwazer – riconoscere la giustizia penale quando fa comodo. Il primo passo dovrebbero farlo i governi che finanziano la Wada, costringendoli a modificare il loro codice, e a fare in modo che le leggi penali vadano rispettate. Perché attualmente sono su due binari completamente diversi”.

PARIGI 2024, DONATI SU SCHWAZER: NON TORNANO DATE DI SQUALIFICA

“Il mio prossimo traguardo? A livello sportivo continuo a fare ciò che mi piace, nel mio piccolo. Non tornerò più a fare il professionista, solo l’atleta. Lo faccio come hobby. Se farò qualcosa, lo vedrò strada facendo, in modo molto leggero”, ha spiegato Alex Schwazer all’agenzia Dire.

Farei una riflessione – ha aggiunto Sandro Donati – sulle date della squalifica: finisce a luglio del 2024 ed era scattata nel 2016, ci siamo con gli anni ma non con i mesi. E’ un po’ strano. La sua positività è del primo gennaio, come mai l’hanno fatta decorrere da luglio? Se la aggiustano come gli pare, come la notizia della positività, che si sono tenuti in un cassetto per un mese, comunicandola quando era troppo tardi per difendersi in maniera adeguata. E’ stata un’altra prevaricazione dei diritti”.

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