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Alla Sapienza 160 molestie negli ultimi mesi, la denuncia di Sinistra Universitaria

Presentati oggi i dati di un sondaggio: Il 30% delle persone intervistate non si sente sicuro all'interno dell'ateneo.

Pubblicato:12-03-2024 19:08
Ultimo aggiornamento:12-03-2024 19:08

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ROMA – Sono 160 le persone che hanno affermato di aver subito una molestia all’interno dell’università Sapienza, mentre 50 persone (il 4,9% del campione) hanno dichiarato di essersi sentite violentate, sessualmente o psicologicamente. Il 30% delle persone intervistate non si sente sicuro all’interno dell’ateneo. Dati a cui si aggiungono “atteggiamenti subdoli da parte dei docenti, bibliotecari che importunano le ragazze nei bagni, studenti che si scambiano foto private di studentesse senza il loro contesto”. Sono solo alcuni dei fenomeni che emergono dal sondaggio realizzato da Sinistra Universitaria tra il 15 novembre 2023 e il 6 marzo di quest’anno. Presentati questo pomeriggio nella facoltà di giurisprudenza dell’ateneo romano, i dati sono frutto di 1300 risposte che provengono da un campione randomico di tutte le 11 facoltà dell’ateneo, raggiunto tramite social, volantinaggi e interventi in aula.

Per raccontare il sondaggio, questo pomeriggio sei attiviste di Sinistra Universitaria sono salite in cattedra, davanti a un’aula piena. “Il sondaggio raccoglie più di 160 segnalazioni di discriminazioni, molestie e violenze di genere all’interno dell’ateneo- spiega alla Dire Valeria di Sinistra Universitaria– Le ragazze e le soggettività discriminate non possono sentirsi sicuri all’interno delle università. Una persona su dieci non è a conoscenza dei servizi che offre l’ateneo e il 90% delle persone intervistate risponde che non sa cosa sia la Consigliera di fiducia. Più del 60% delle persone non sono a conoscenza del fatto che esiste un centro antiviolenza in Sapienza. La situazione è grave e bisogna assolutamente intervenire”.

Ma se da una parte la presenza di una Consigliera di fiducia in Sapienza rappresenta “un grande passo in avanti”, aggiunge la studentessa, “è innegabile che una sola Consigliera di fiducia e un solo centro antiviolenza per più di 130 mila studenti non siano sufficienti. Chiediamo di istituire una Consigliera di fiducia in ogni facoltà e aprire altri due centri antiviolenza: uno all’interno della città universitaria, e uno dentro il Policlinico”.



Se infatti lezioni ed esami restano i luoghi dove si consumano prevalentemente le molestie, i casi aumentano quando si parla di tirocini, luoghi di laboratorio e uffici privati dei docenti. Particolare attenzione, da parte del sindacato studentesco, è riservata alla comunità Lgbtqia+: il 25,2% delle persone della comunità dichiara di essersi sentito discriminato, e circa il 21% dice di aver subito almeno una molestie, a conferma “di una correlazione positiva tra l’appartenenza alla comunità Lgbtqia+ e l’insicurezza in ateneo”. Se infatti solo l’11% di uomini dichiara di non sentirsi completamente al sicuro, il dato sale al 30% nei confronti degli “altri generi”, e al 45% se si considerano le sole persone trans. Un’insicurezza che si estende anche al percorso ateneo – casa: il 63,8% delle studentesse non si sente al sicuro nel percorrere il tragitto dall’Università a casa, e il 58,8% chiede di essere accompagnato per paura di tornare a casa. Tra le proposte di Sinistra Universitaria, quindi, un dialogo tra Università e municipi per rendere le strade più sicure, e poi una campagna di sensibilizzazione, con un invito a “realizzare un’indagine ufficiale dall’ateneo”.

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