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Il Senato manda Salvini a processo. Conte ‘ingabbiato’ da Renzi e Di Maio

L'editoriale di Nico Perrone per DireOggi

Pubblicato:12-02-2020 16:13
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:59

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ROMA – Il Senato ha dato il via libera ai magistrati che vogliono processare il leader della Lega, Matteo Salvini, per sequestro di persona, per non aver fatto sbarcare i migranti salvati in mare dalla nave Gregoretti. Prendendo la parola nell’aula di Palazzo Madama, Salvini si è difeso attaccando tutti e tutto, dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al ministro Luigi Di Maio, perché sapevano ed erano d’accordo con la decisione presa a suo tempo. Non solo, ha già fatto sapere che quando dovrà comparire in Tribunale chiederà di far deporre sotto giuramento proprio Conte e Di Maio. Ma se per 24 ore tutti parleranno del processo a Salvini, nella maggioranza di Governo non si vivono momenti tranquilli. Anche se ogni giorno un sondaggio certifica l’irrilevanza politica e la strumentalità degli attacchi di Matteo Renzi al Pd e al M5S, il leader di Italia Viva non molla di un centimetro e avanza come un bulldozer.

Tra i parlamentari Dem, soprattutto, cresce il nervosismo: «Sia chiaro – dice uno di loro – in questo momento solo il Pd, la Lega e Fratelli d’Italia avrebbero da guadagnare andando al voto, tutti gli altri no, a partire da Renzi che, è probabile, si ritroverebbe con quattro gatti in Parlamento». Gli attacchi continui? «Cerca visibilità, è angosciato, gli italiani non se lo filano più», proseguono i commenti. Di qui le mille voci che si rincorrono: «Renzi ha cambiato idea, vuole il rimpasto per entrare lui al Governo»; oppure: «Incontrando i suoi parlamentari, a quelli che si sono mostrati dubbiosi per i suoi continui attacchi, gli ha detto chiaro e tondo che lui sarebbe stato comunque rieletto. Gli altri? Boh».

Tutti segnali della continua fibrillazione che chissà fino a quando andrà avanti. Nel M5S circola un’altra lettura: «La fibrillazione è dovuta anche alla nostra debolezza interna- dice una fonte autorevole- Renzi urla e strepita con l’obiettivo di intralciare e complicare il lavoro di chi sta spingendo per un’alleanza più forte e vera col Pd. È questo il suo obiettivo». Che trova un appoggio, di fatto, anche nel fronte pro-Di Maio «che non vede l’ora di ritornare alla guida politica del Movimento». E Conte che fa? Per alcuni esponenti M5S il presidente del Consiglio «è troppo immobile, quasi prigioniero dello staff che gli sta attorno. Eppure la situazione, anche se delicata, gli sta offrendo l’occasione di forzare un po’ la mano, di alzare la voce…». Perché, si ragiona tra i Dem «nessuno vuol andare al voto e tutti sanno che anche se questo è un Governo appiccicaticcio proprio Conte lo tiene insieme. Senza di lui salta tutto e si va a votare. Di qui l’appello: Conte batta un colpo».


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