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I nuraghi si aprono al mondo, in Sardegna ecco “Archeologika” 2022

Al via grande expo del turismo archeologico dell'isola, appuntamento al Bastione di Cagliari dal 13 al 16 ottobre

Pubblicato:11-10-2022 14:18
Ultimo aggiornamento:11-10-2022 14:26
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CAGLIARI – Diciotto convegni che vedranno la partecipazione di 72 relatori all’interno di dieci mega stand, con 45 Comuni coinvolti. Sono i numeri di “Archeologika 2022”, l’expo del turismo archeologico della Sardegna -organizzato dalla Regione e dal ministero dei Beni culturali- che si svolgerà dal 13 al 16 ottobre al Bastione Saint Remy di Cagliari, dopo l’edizione dell’anno scorso organizzata in modalità virtuale a causa della pandemia. Un grande evento -presentato questa mattina alla stampa- che, con il coinvolgimento di protagonisti della divulgazione archeologica, mira a far conoscere nel mondo le bellezze antiche dell’isola e la sua civiltà nuragica, partendo dal presupposto che la Sardegna è “un grande museo a cielo aperto- spiega Giorgio Murru, archeologo e direttore scientifico di Archeologika-. Questo evento è un qualcosa che rompe gli argini, che sfonda il concetto di un’archeologia ‘chiusa’, fatta di luoghi non accessibili. L’obiettivo è sempre stato quello di fare in modo che i beni culturali sardi potessero essere gli ambasciatori dell’isola nel mondo, come avrebbe detto il mio maestro Giovanni Lilliu”.

CHESSA: “EVENTO DI PORTATA STORICA, FACCIAMO SISTEMA PER FAR CONOSCERE LE BELLEZZE DELL’ISOLA”


Non ho dubbi, questo è un evento storico per la Sardegna, nessuno ha mai fatto una cosa del genere- sottolinea Gianni Chessa, assessore regionale al Turismo-. Puntiamo a portare la Sardegna nel mondo -facendo finalmente sistema- per poi portare il mondo nella nostra isola, grazie alla grande visibilità che avrà l’iniziativa”. Il patrimonio archeologico della Sardegna “è vastissimo- parliamo di 7-8.000 siti nuragici, ma quanti di questi ‘lavorano’?, si domanda Chessa-. Forse due, gli altri non ‘rendono’, non si può andare avanti così: il nostro patrimonio va ‘sfruttato’ e deve far cassa. Il turismo archeologico deve essere un volano della nostra economia”.


L’organizzazione della seconda edizione di ‘Archelogika’ “è stato un banco di prova impegnativo per la Fondazione Mont’e Prama, che è giunto a compimento anzitutto per la grande collaborazione del servizio marketing dell’assessorato regionale al Turismo e dei dipendenti e dei collaboratori della Fondazione stessa”, ricorda Anthony Muroni, presidente della Fondazione Mont’e Prama.
Per progettazione, allestimenti e organizzazione degli stand in uno spazio prestigioso, “ma complesso come la passeggiata coperta del Bastione Saint Remy, gli uffici della Fondazione hanno complessivamente assegnato incarichi a fornitori e collaboratori per un milione di euro, Iva compresa- sottolinea Muroni-. Un gigantesco sforzo amministrativo, reso possibile grazie all’abnegazione dell’area finanziaria e amministrativa”.


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