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‘Circeo’, la serie sul massacro arriva in tv. Scarano: “Raccontiamo la libertà di essere noi stesse”

In onda il 14, il 21 e il 28 novembre alle 21.30 su Rai 1, in occasione della Giornata Internazionale per l'Eliminazione della violenza contro le donne

Pubblicato:10-11-2023 17:00
Ultimo aggiornamento:14-11-2023 11:43

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ROMA – La storia del massacro del ’75, in cui due giovani ragazze sono state rapite e violentate brutalmente (Rosaria Lopez morì in seguito alle violenze subite. Aveva 19 anni), e del processo che ne seguì viste, per la prima volta, dalla parte delle donne: le vittime, le loro avvocate e la sopravvissuta. La racconta ‘Circeo’, la serie in tre puntate diretta da Andrea Molaioli e scritta da Flaminia Gressi, Lisa Nur Sultan e Viola Rispoli (che firma anche come head writer), in onda il 14, il 21 e il 28 novembre alle 21.30 su Rai 1, in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della violenza contro le donne.

È il 29 settembre del 1975 quando, nel quartiere popolare della Montagnola a Roma, Donatella Colasanti (Ambrosia Caldarelli) e Rosaria Lopez (Adalgisa Manfrida), due adolescenti piene di vita e di sogni, si preparano a uscire con dei ragazzi della Roma ‘bene’, da poco conosciuti. Non sanno che alcuni di loro hanno dei precedenti penali e non immaginano certo che quella gita presto diventerà un incubo. Le due ragazze, infatti, vengono sequestrate, picchiate e violentate per ore in una villa al Circeo. E, alla fine, rinchiuse nel bagagliaio di una macchina perché credute morte. “Questa serie è un’opportunità per riflettere sulla libertà di essere se stesse e questa è una cosa che noi raccontiamo molto bene attraverso il racconto della vita di Donatella Colasanti, che è stata è diventata un simbolo”, ha detto Scarano all’agenzia Dire.

L’attrice è l’avvocata Teresa Capogrossi, un personaggio di fantasia che rappresenta tutte le donne, dalle avvocate alle femministe, che hanno ruotato attorno a Colosanti. “È proprio grazie a lei e al movimento femminista che le cose sono iniziate a cambiare veramente in Italia”.


Una storia del passato che riecheggia nel presente. “Oggi le vittime – ha continuato l’attrice – e devono assumere certi connotati e non possono uscire da quel seminato tracciato perché altrimenti vengono additate e colpevolizzate, è qualcosa che veramente conosciamo molto bene”. ‘Circeo’ è anche “un racconto femminile ma destinato a tutti, è un racconto di sorellanza, è un racconto pervaso da una forza vitale. È sempre bello vedere le rivoluzioni interiori ed esteriori – ha concluso Scarano – sarei felice se le persone riflettessero un po’ sull’origine di certi mali, di certe violenze, sulla radice culturale che purtroppo ancora oggi si fa fatica a smantellare”.

La serie – prodotta da Cattleya in collaborazione con Rai Fiction, Paramount Television International Studio e Paramount+ – racconta una storia privata e pubblica insieme: il dramma delle vittime e la difficile rinascita della sopravvissuta, Donatella Colasanti, ma anche un evento spartiacque nel cammino di emancipazione delle donne italiane, che in un crimine che ha scosso l’Italia, trova la miccia per pretendere la revisione della legge sulla violenza sessuale. Protagonista della serie è Greta Scarano, interprete dell’avvocata Teresa Capogrossi: un personaggio di fantasia che rappresenta tutte le donne che hanno ruotato attorno a Colasanti (qui interpretata da Ambrosia Caldarelli), dalle femministe alle avvocate.

Alla regia di ‘Circeo’ c’è Andrea Molaioli (‘Suburra – La serie’ e ‘Fedeltà’). “I fatti del Circeo sono lontani da noi dal punto di vista del tempo, ma sono molto vicini per tantissime tematiche problematiche che non abbiamo affatto superato”, ha detto Molaioli alla Dire. “Siamo andati avanti come società: è stata introdotta una legge che fa sì che la violenza sulle donne sia un delitto contro la persona e non, come allora, contro la morale. Certamente questo e altre cose ci hanno portati avanti. Ma dobbiamo essere bravi a mantenere e preservare le conquiste, la strada è ancora lunga perché torture e ingiustizie fanno ancora parte della nostra cultura”.

Il femminismo “non deve essere un’esclusiva prerogativa delle donne ma deve essere un cavallo di battaglia anche degli uomini. Spero che la visione di questa serie – ha proseguito il regista – possa portare anche gli uomini a ragionare su quello che normalmente compiono, senza sentirsi esenti da colpe semplicemente perché non sono assassini o violentatori”.

La serie ‘Circeo’ “nasce dalla convinzione che, per il servizio pubblico, la fiction sia il linguaggio attraverso cui raccontare temi, conflitti ed emergenze della contemporaneità”, ha sottolineato Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction.

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