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Sos dei fornai in Emilia: stiamo già chiudendo o riducendo gli orari

Si invoca il blocco nazionale dei prezzi energetici, assumendo la media dei costi corrisposti nel 2021 e lasciando allo Stato la compensazione

Pubblicato:10-11-2022 16:40
Ultimo aggiornamento:10-11-2022 16:42

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MODENA –  “Alcune attività stanno già riducendo la produzione e l’orario di lavoro, altre invece chiudono definitivamente”. È una “situazione senza precedenti “quella che vivono oggigiorno i fornai, nella stretta dei rincari energetici e delle materie prime da mesi, con poche vie d’uscita all’orizzonte. I forni artigianali, in particolare, stanno tagliando sulla produzione e sul personale. Anche in Emilia, ad esempio, “si iniziano a registrare le prime chiusure, chi in modo definitivo e chi per alcuni giorni della settimana”. Lo segnala l’associazione di categoria Assopanificatori Confesercenti, che vede un quadro “molto più che preoccupante: ci sono attività che stanno già chiudendo un giorno o più alla settimana, altre che hanno già chiuso o che addirittura hanno dovuto fare i conti con il taglio del personale”, segnalano dall’associazione. In tutto questo, si chiede “con forza” il blocco della corsa dei prezzi energetici a livello nazionale, assumendo come base base la media dei costi corrisposti nel 2021 e lasciando allo Stato il compito della compensazione eventuale dei maggiori oneri. Spiega Assopanificatori: “La crisi energetica, l’inflazione alle stelle che riduce il potere di acquisto delle famiglie purtroppo sta impattando sulle attività del settore della panificazione. I forni producono e vendono un bene primario e sono proprio queste attività che ogni giorno si trovano a dover fare i conti con i costi di gestione triplicati, costi delle materie prime e rincari energetici”.

Preoccupata per la situazione generale “e per quello che potrebbe accadere nei prossimi mesi se non si interviene subito”, l’associazione di categoria ha anche scritto alle istituzioni territoriali chiedendo “una sollecitazione al Governo per interventi a sostegno del settore. Ma quale può essere la ricetta? Servono sicuramente misure come il credito d’imposta e la rateizzazione delle bollette, così come c’è “l’urgenza di perseguire nuovi strumenti per affrontare i costi energetici nel breve e medio periodo, fronteggiando la grave crisi in atto”.
Le imprese “non sono nelle condizioni di sostenere rateizzazioni reiterate né possono trovare, in un contesto di mancanza di liquidità, benefici nel credito d’imposta”, assicura l’associazione nel suo report.


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