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Ambulanti contro contadini, a Bologna è lite nei mercati

Il Comune individua 17 aree da destinare alla vendita diretta dei prodotti delle aziende agricole, ma gli ambulanti protestano: "Ci fanno concorrenza sleale"

Pubblicato:11-11-2022 17:25
Ultimo aggiornamento:11-11-2022 17:25

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BOLOGNA- Ambulanti contro contadini. A Bologna è lite sui mercati agricoli dopo la delibera del Comune che individua 17 aree per la vendita diretta dei prodotti della campagna. “Questi mercati dei prodotti agricoli possono vendere gli stessi prodotti dei negozianti di ortofrutta, ma con un regolamento diverso e a condizioni molto più vantaggiose“, protesta Manuela Pizzirani, referente dell’Anva (Associazione nazionale venditori ambulanti) Confesercenti Bologna.

COME COMMERCIANTI, MA CON PIÙ AGEVOLAZIONI FISCALI

“Ormai è una realtà in via di diffusione su tutto il territorio metropolitano. In città a Bologna se ne contano una ventina. Animati sempre dagli stessi operatori che girano di mercato in mercato. Come fanno gli ambulanti, nostri associati”, sottolinea Pizzirani. “L’idea di acquistare prodotti a km zero o da filiera corta incontra il favore dei cittadini. Ma su questa modalità di commercio è bene puntualizzare alcuni aspetti: gli agricoltori sono autorizzati a vendere anche prodotti non provenienti dalle loro coltivazioni, oppure possono acquistare prodotti di altri fondi agricoli, per poi rivenderli. In questo modo si comportano come tutti i commercianti, però usufruiscono di agevolazioni fiscali rilevanti”, contesta la responsabile di Anva.

STIANO LONTANI DA MERCATI RIONALI

“Proprio perché mercati contadini, quelli degli agricoltori rivendicano la loro produzione come prodotto della terra e spesso applicano prezzi più alti rispetto a quelli praticati nei mercati ordinari. Di fatto, i mercati contadini si pongono in concorrenza ai mercati ordinari settimanali“, sostiene Pizzirani, chiedendo che i i mercati agricoli non si tengano vicino ai mercati rionali, nello stesso luogo o in concomitanza in mercati settimanali.


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