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Droni e maschi sterili: a Bologna parte la lotta ‘green’ alla zanzara tigre

Al via una sperimentazione innovativa per interrompere la riproduzione larvale "fino al 70%"

Pubblicato:10-10-2022 16:49
Ultimo aggiornamento:10-10-2022 16:49
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BOLOGNA – Bologna lancia la lotta alla zanzara tigre in modalità “green”, ovvero senza l’utilizzo di materie chimiche potenzialmente tossiche o dannose per l’ambiente. Lo fa sperimentando un’innovativa tecnica biologica che prevede il rilascio di maschi sterili per interrompere la riproduzione, grazie a una collaborazione tra il Comune e il Centro Agricoltura e Ambiente “G.Nicoli” di Crevalcore, con risultati attesi di diminuzione “fino al 70%”. Questa mattina, al parco delle Noci, l’area pilota individuata nel quartiere Navile, è partito il primo rilascio, in grado di distribuire gli esemplari in modo uniforme sul territorio, un punto cruciale per l’applicazione su grandi superfici di questa strategia di lotta.
Per questo, in collaborazione con Aermatica 3D, è stato realizzato un drone equipaggiato con un sistema di rilascio dei maschi sterili di zanzara tigre, per l’occasione ‘colorati’ di verde e rosso per renderli visibili ai fini dell’esperimento. È la prima volta in un parco pubblico.

“La tecnologia del maschio sterile rientra nelle tecniche di lotta biologica, nel senso che superiamo il bisogno di ricorrere a insetticidi chimici tossici, ed è a basso impatto ambientale, anzi a zero direi- spiega infatti Romeo Bellini, responsabile tecnico del settore Entomologia medico-veterinaria del Centro agricoltura ambiente Nicoli- abbiamo un allevamento che è in grado di produrre circa mezzo milione di maschi sterili a settimana, sterilizzati con raggi X. Questi maschi quando vengono rilasciati in ambiente o da terra, con automezzi come facciamo adesso, o in prospettiva usando il drone, si distribuiscono, cercano di accoppiarsi con le femmine vergini. Se si accoppia con il maschio sterile, quella zanzara viene sterilizzata per tutta la vita. Depone uova, ma quelle uova non danno origine a larve, quindi andiamo a creare un crollo della popolazione”.

Pertanto, facendo lanci ripetuti periodici ogni settimana, “andiamo a limitare e ridurre tantissimo la capacità di sviluppo della zanzara e riusciamo a stare sotto il rischio epidemiologico e anche sotto il livello di nocività del maschio sterile della zanzara”. Rischi che oltre al fastidio per l’uomo includono anche una maggiore probabilità di trasmettere malattie potenzialmente letali, come la Chikungunya, di cui si sono registrati alcuni casi in città negli ultimi anni.
Per quanto riguarda la sperimentazione, si sta cercando di capire come ridurre i costi dell’operazione, ancora piuttosto alti per via della lavorazione che prevede molti passaggi manuali, mentre l’obiettivo è di renderlo un processo sempre più automatizzato. Ad ogni modo, “è chiaro che la collaborazione con il Comune di Bologna è molto importante perché ci permette di ampliare l’areale e di testarlo in diverse situazioni urbanistiche”, sottolinea Bellini. “Noi siamo impegnati per fare un lavoro di prevenzione, sulla zanzara tigre in particolare, che riduca al minimo l’impatto sull’ambiente- aggiunge Daniele Ara, presente al momento del ‘rilascio’- la collaborazione coi cittadini è fondamentale, ma anche l’utilizzo di nuove tecniche e la sperimentazione di nuove tecniche come il maschio sterile pensiamo ci possa permettere di ridurre fare la prevenzione che serve”.


Soddisfatto anche il consigliere comunale Davide Celli, noto attivista ambientalista e animalista, che afferma: “Passi avanti per contenere gli infestanti se ne stanno facendo molti in tutto il mondo, però non sempre sono passi compatibili con l’ambiente. Il contenimento che noi, come Comune, stiamo cercando di fare, è quello di ridurre al massimo la popolazione, però lasciare quel minimo che poi viene consumato dagli altri animali. Più ecologico di così, credo che non ci sia nient’altro”, conclude Celli.

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