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Fossi: “La sinistra può vincere le elezioni mettendo al centro i diritti”

Emiliano Fossi, amministratore locale di lungo corso e attuale candidato del Pd alla Camera nel collegio uninominale di Firenze

Pubblicato:10-09-2022 15:40
Ultimo aggiornamento:10-09-2022 15:40

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FIRENZE – Quando si chiede a Emiliano Fossi, amministratore locale di lungo corso e attuale candidato del Pd alla Camera nel collegio uninominale di Firenze, se il successo di partecipazione di Giorgia Meloni nella cena elettorale al Mandela forum sia un campanello d’allarme sul possibile successo dell’assalto della destra al fortino toscano, la risposta è prudente, ma non spaventata: “Non è una cena che deve caratterizzare il nostro giudizio sulla competitività della destra– osserva parlando con la Dire- da molti anni in Toscana è competitiva e a più riprese è riuscita a insediarsi nella nostra regione, contendendola e talvolta anche conquistandola, penso ad alcuni capoluoghi”. Fossi, 49 anni, sindaco per due mandati di Campi Bisenzio e amministratore cittadino dal 2004, si propone come il volto sociale del centrosinistra fiorentino e toscano. In tale veste avverte: “Non c’è più niente di acquisito, qualsiasi passaggio elettorale va conquistato- sostiene- ma abbiamo tutte le condizioni per farlo. Dobbiamo riuscire a far passare tra le persone le nostre proposte. I prossimi 15 giorni saranno decisivi tanto nei nostri territori che a livello nazionale”.

AL CENTRO IL BISOGNO DELLE PERSONE IN DIFFICOLTÀ, SAPENDO PERÒ CHE ESISTE ANCHE UN CETO MEDIO IMPOVERITO

L’invito di Fossi è a marcare la connotazione di sinistra dell’alleanza. “Dobbiamo porre al centro il bisogno delle persone più in difficoltà, sapendo però che esiste anche un ceto medio impoverito- avverte l’esponente del Pd- vanno rimessi quindi al centro i diritti delle persone, specialmente i diritti sociali e collettivi con politiche del lavoro che comprendano il salario minimo, l’aumento dei salari più bassi, la parità di genere attraverso gli asili nido gratuiti. Pensiamo inoltre al diritto alla casa per le persone in difficoltà e ai percorsi di autonomia per i giovani”. In questo senso, l’ex sindaco di Campi si dice confortato dal fatto che “la proposta politica nazionale del Pd somigli molto a quello che pratichiamo da anni in Toscana con le amministrazioni di centrosinistra”.

GKN, IMPORTANTE CHE LAVORATORI, SINDACATO E ISTITUZIONI EVIDENZINO UNA PREOCCUPAZIONE

La battaglia in difesa dei lavoratori dell’ex Gkn è forse il punto di contatto più significativo fra l’agenda sociale auspicata a livello nazionale e l’azione concreta di Fossi amministratore. Una vicinanza che si rinnova. Proprio ieri l’assemblea e il collettivo di fabbrica dei lavoratori, delusi dai riscontri sul piano industriale di Qf al tavolo del governo, hanno deciso di rilanciare le iniziative di lotta. “La loro posizione- commenta in proposito il candidato dell’alleanza di centrosinistra- nasce da una situazione di stallo, con il documento adottato ribadiscono con linearità e coerenza la posizione che hanno espresso nel tempo. La situazione non si sblocca, è importante dunque che lavoratori, sindacato e istituzioni, ognuno nel proprio ruolo, evidenzino una preoccupazione perché gli esiti positivi che si intravedevano qualche mese fa non si stanno realizzando“.


CARO BOLLETTE, VA DATA AI SINDACI LA POSSIBILITÀ DI ADOTTARE INTERVENTI TAMPONE

Il futuro e la reindustrializzazione della fabbrica automotive è un grande tema della politica campigiana e toscana. L’altro nodo, invece, è il caro bollette che rischia di far diventare ancora più emblematico l’impoverimento dei ceti medi paventato da Fossi. Oltre al tetto sui prezzi proposto dal Partito democratico a livello nazionale, l’esponente Pd invita a risposte immediate: “Va data ai sindaci, pertanto, la possibilità di adottare interventi tampone“, spiega. Lo strumento immaginato è l’utilizzo da parte delle amministrazioni dei fondi accantonati per i crediti di dubbia esigibilità: “Potrebbe essere una soluzione- evidenzia l’ex sindaco– ma bisogna fare in fretta, perché i Comuni entro il 30 novembre devono approvare la variazione di bilancio. Non possiamo aspettare il nuovo governo”.

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