Morgan ancora contro Amadeus: “Ha dimenticato il rispetto per la persona”

Il cantautore senza filtri: "Ci vorrebbe un titolo di studio per essere direttori artistici del festival, Amadeus non lo ha"

ROMA – Due anni dopo la sua partecipazione al Festival di Sanremo con Bugo e l’esclusione dall’edizione del 2021, Morgan torna a esprimersi contro Amadeus. Lo fa dalle pagine del Corriere della Sera, commentando l’operato del direttore artistico senza mezzi termini.

Tornando al periodo che lo ha visto come giudice ad AmaSanremo, il contest dedicato ai giorni, il cantautore dice: “Mi aveva voluto nel suo programma dove selezionava le giovani proposte perché sa che sono bravo a farlo. Poi ha dimenticato il rispetto per la persona e ha fatto gli interessi dei discografici”.

“CI VORREBBE UN TITOLO DI STUDIO PER ESSERE DIRETTORI ARTISTICI. AMADEUS NON LO HA”

Incalza, poi, e aggiunge: “Ho accettato di cantare con Bugo per combattere un sistema negativo dall’interno. Detto questo, ci vorrebbe un titolo di studio per essere direttori artistici del festival, Amadeus non lo ha, eppure lo fa da quattro anni: neppure a Baudo era successo e dire che lui sa suonare il piano, scrive canzoni…”.

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“DI BUGO NON MI INTERESSA NULLA, ERA LUI AD ESSERE OSSESSIONATO DAL SUCCESSO”

Bugo, dal canto suo, ha recentemente parlato di ossessione da parte di Morgan nei suoi confronti. Senza peli sulla lingua, l’ex Bluvertigo risponde così: “Di Bugo non mi interessa nulla, piuttosto era lui ad essere ossessionato dal successo tanto da passare sopra a un amico. La mia era stata un’azione libertaria contro il mobbing e l’ignoranza. Mi hanno utilizzato per entrare a Sanremo e poi villipeso. Ho risposto ironicamente alla sua maleducazione: così gli ho messo in mano il successo, ho svolto il mio compito, ho fatto il mio dovere”.

“VOGLIO TORNARE A PUBBLICARE CANZONI”

Ora Morgan vuole solo concentrarsi su nuova musica e annuncia: “Voglio tornare a pubblicare canzoni in modo canonico, utilizzando i canali discografici, nonostante i discografici siano quanto di più lontano dall’essenza della musica. Così come Amadeus. Il pubblico deve sapere- conclude- che sotto quello che viene proposto c’è un universo meraviglioso, soffocato dalla staticità e dall’ignoranza di chi gestisce il mercato”.