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A Piazzale Clodio sit in di solidarietà a Lucha y siesta: “L’antiviolenza non si processa”

La presidente dell'associazione è stata denunciata da Atac per occupazione

Pubblicato:10-01-2023 16:39
Ultimo aggiornamento:10-01-2023 16:39
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ROMA – “L’antiviolenza non si processa”: è con questo slogan che stamattina si sono riunite a Piazzale Clodio, davanti al Tribunale, decine di donne, per esprimere solidarietà alla Casa delle donne Lucha y Siesta.


Proprio stamattina, infatti, c’è stata la prima udienza a carico della presidente dell’associazione, denunciata da Atac per l’occupazione dell’immobile di Via Lucio Sestio. L’Atac avrebbe dovuto vendere l’edificio entro il 2021 per sanare i debiti e in effetti durante l’asta del 5 agosto era stata la Regione Lazio ad aggiudicarsi l’immobile, come speravano le attiviste. Tuttavia, l’iter giudiziario partito dalla denuncia alla presidente continua, scrivendo una pagina di giustizia che l’attivista di Lucha y Siesta Chiara Franceschini definisce “macabra”.


“Sono certa che riusciremo a dimostrare che la presidente, come tutte le donne che lavorano a Lucha y Siesta, si sono sempre battute col solo fine di dare assistenza alle donne vittime di violenza e senza un posto dove andare. La nostra finalità non è mai stata quella di occupare un immobile ma sempre e solo creare supporto e una rete per queste donne”, ha detto l’avvocata di Lucha y Siesta Federica Brancaccio. La sensazione di tutte le attiviste è che con questo processo si stia cercando di attaccare, attraverso la sua presidente, l’intera associazione. “Provano a colpire le singole ma la risposta è collettiva”, dicono le attiviste di Scosse, una delle tante associazioni presenti in piazza.



Davanti al Tribunale, anche le attiviste di Non una di meno, che si dicono “furiose per stare qui a dimostrare cosa sono stati questi 14 anni nei quali le compagne di Lucha sono riuscite a creare qualcosa di umano e di concreto, quando non c’era nulla”. La casa delle donne Lucha y Siesta, dicono, ha fornito assistenza e posti letto a donne fuggite dalla violenza che non avevano un posto dove andare: per questo, “invece che processare noi, dovremmo tutti far sì che nascano altre mille case antiviolenza“, ha concluso Chiara Franceschini.

La prossima udienza a carico della presidente di Lucha y Siesta sarà il prossimo 26 aprile. Al sit-in hanno partecipato anche la senatrice e vicepresidente della Commissione Giustizia Ilaria Cucchi e le associazioni D.i.re.- Donne in rete contro la violenza, Aidos, ActionAid Italia, Differenza Donna, Ponte donna, la Casa internazionale delle donne e la Cooperativa sociale Befree.

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