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VIDEO | Nuti inaugura l’anno accademico della Sant’Anna di Pisa: “Investire in ricerca e talenti”

Il 2020, l'anno della pandemia, "e' stato molto difficile e complesso" ma, continua, "la scuola ha dimostrato capacita' di resilienza" spiega la rettrice

Pubblicato:09-12-2020 16:17
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:43
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PISA – Valorizzare i talenti, sfidare il presente segnato dal Covid per costruire il futuro e un appello rivolto alle Istituzioni: investire in ricerca. Sono i tre asset con cui la rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Sabina Nuti, inaugura l’anno accademico 2020-2021, cerimonia quest’anno trasmessa tutta sulle piattaforme digitali e social dello storico istituto. E’ necessario “investire sulla ricerca e sulla formazione, perche’ sono veramente le leve su cui il nostro Paese puo’ contare per il futuro” e in Italia, su questo fronte, bisogna fare “molto di piu'”, sottolinea. Il 2020, l’anno della pandemia, “e’ stato molto difficile e complesso” ma, continua, “la scuola ha dimostrato capacita’ di resilienza, mettendosi in campo per rilanciare il ruolo della ricerca e della formazione per l’Italia, per il futuro, per quello che ci aspetta e per rispondere a questa crisi mondiale”, spiega. In questo senso, aggiunge, il Sant’Anna “penso possa svolgere un ruolo sperimentale, da apripista. Le nostre piccole dimensioni e la flessibilita’, infatti, ci possono permettere di essere un avamposto dove sperimentare soluzioni nuove, anche da un punto di vista organizzativo”. 

Guardando al futuro, quindi, l’obiettivo e’ “proseguire con la nostra attivita’ di punta, su aree di ricerca fondamentali per il futuro del mondo”. Ma anche “aprire sempre di piu’ le nostre porte a studenti di valore, di merito”, quindi, “stringere un’alleanza con il privato, perche’ congiuntamente ci si possa prendere cura del talento in Italia quale volano per la rinascita del nostro sistema”. Ed e’ percorrendo questa traiettoria che Nuti lancia ‘Talento Plus’, ovvero “una collaborazione che partira’ nel 2021 con Banca Intesa, che vuole fare della scuola Sant’Anna un punto di riferimento in Italia per il merito e per il talento”. C’e’ anche spazio per soffermarsi sulla didattica a distanza, che “ormai e’ entrata nel sangue dell’universita’ ma direi un po’ in tutta la societa’: faremo molte piu’ cose utilizzando le nuove tecnologie” e, cosi’ come “e’ stato anche in questi mesi, sara’ sempre mantenuta la didattica in presenza, quando possibile, come punto di forza pe la formazione dei giovani di domani”. 


Il 2020, aggiunge Arianna Menciassi, prorettrice vicaria “e’ stato un anno particolare anche per la ricerca”, che al Sant’Anna “non si e’ mai bloccata, anche nel periodo piu’ buio del lockdown, tra marzo e aprile. E’ stata data priorita’ a tutte quelle attivita’ connesse al covid, quindi alla realizzazione di robot applicativi che potevano dare una mano”. Inoltre “sono proseguite tutte le attivita’ di selezione dei dottorandi”. Qui, aggiunge, “ci aspettavamo una qualche flessione: invece no, ci sono state molte domande anche di dottorandi stranieri ai nostri dieci corsi” per “un successo importante”. La seconda ondata, conclude, “non ha facilitato l’arrivo dei dottorandi, specialmente dall’estero. Pero’ i laboratori non sono mai rimasti totalmente chiusi: organizzandoci, soprattutto nelle attivita’ sperimentali dove bisogna stare gomito a gomito, sono andati avanti”.

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