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Il Parco della Majella sceglie la convivenza, partito il progetto uomo-orso

Progetto Life Arcprom: fino al 2024 saranno portate avanti attività che mirano a prevenire i rischi legati all'avvicinamento dei plantigradi alle attività e agli insediamenti umani

Pubblicato:09-12-2019 15:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:43

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ROMA – Pianificati gli interventi che dovranno migliorare in Italia e in Grecia la convivenza orso-uomo. E’ partito da Salonicco il progetto Life Arcprom, finanziato per il 75% dal fondo Life Natura dell’Unione Europea che sarà attuato in tre aree protette della Grecia (parchi nazionali di Rodopi, Prespa e Nord Pinto) e, per l’Italia, nel Parco Nazionale della Majella.

Fino al 2024 saranno quindi portate avanti attività che mirano a prevenire i rischi legati all’avvicinamento dei plantigradi alle attività e agli insediamenti umani riducendo al minimo il fenomeno del bracconaggio, ma anche introdotte nuove misure di prevenzione per limitare i danni all’agricoltura e valorizzare la presenza dell’orso nei parchi sia in termin culturali che economici.

“La questione non riguarda solo la permanenza del prezioso plantigrado nelle nostre montagne ma la tutela dell’intera biodiversità di cui l’Appennino centrale è particolarmente ricco- sottolinea il presidente del Parco Nazionale della Majella, Lucio Zazzara- Per questa ragione il Pnm si è anche fatto promotore di un primo accordo tra i Parchi Nazionali per costruire una rete ecologica che trascenda i confini amministrativi attuali e sia capace di realizzare finalmente una connessione generale del territorio, con tanto di corridoi protetti e di opere che facilitino lo scavalcamento di ogni ostacolo fisico. L’obiettivo è da una parte quello di offrire alle nostre specie, soprattutto faunistiche, una maggiore libertà di movimento seguendo un più naturale approccio all’uso del territorio stesso, dall’altra quello di proteggere meglio la fauna selvatica dai rischi derivanti dagli attraversamenti di tante infrastrutture. Naturalmente- ha aggiunto- questo servirà anche a tutelare meglio le popolazioni e le attività, a rendere più sicura la mobilità delle persone e dei mezzi; ma anche a ridurre i rischi derivanti da interferenze dirette soprattutto in ambienti urbani”.


Le squadre di esperti dei parchi nazionali lavoreranno supportati dallo staff scientifico specializzato del dipartimento di Veterinaria dell’università della Tessaglia, dal Wwf Italia, nonché dall’organizzazione greca Callisto, che ha anche la responsabilità di coordinamento del progetto. Lo sviluppo del materiale di comunicazione e dell’identità visiva del progetto è affidato al Dipartimento di arti visive e applicate dell’università della Macedonia occidentale.

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