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Gianassi (Pd): “In corsa contro la destra che vuole fermare il Pnrr”

"Renzi? Non temiamo nessuno. Il consenso del popolo democratico cresce"

Pubblicato:09-09-2022 11:19
Ultimo aggiornamento:09-09-2022 11:19

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FIRENZE – Da assessore comunale al Bilancio si è trovato a gestire l’impetuoso contraccolpo di due anni di pandemia sulle casse di palazzo Vecchio, mettendo in sicurezza conti e investimenti. Oggi Federico Gianassi, 42 anni, dal 2009 in pista come amministratore locale, è stato chiamato a una missione che rappresenta in qualche forma uno sbocco naturale della sua prima vita da uomo delle istituzioni: diventare il deputato della città, è candidato del centrosinistra alla Camera nel collegio uninominale di Firenze, e in questa veste svolgere la parte dello sherpa per vigilare sulle molte risorse europee in dirittura d’arrivo.

“Porto il punto di vista, l’esperienza, la sensibilità di un fiorentino che da tanti anni è amministratore della città- spiega alla Dire nel corso di un’intervista- sono tante le partite aperte per la città, a cominciare dal Pnrr che solo per le tramvie vale 400 milioni. Intendo portare a Roma la mentalità di chi dice spendiamo subito e bene queste risorse, mentre dissento radicalmente da chi, come la destra, ipotizza di fermarci e rinegoziare tutto con l’Europa. È la solita politica del rinvio, che da amministratore non posso accettare”.

Analoga urgenza Gianassi la percepisce sul caro bollette, frutto amaro della guerra in Ucraina e dalla conseguente crisi energetica: “È un tema sentito da tutti- constata il candidato dem- occorrono interventi radicali per bloccare il prezzo del gas, in più da assessore ho già avanzato la proposta di abbattere la burocrazia sull’uso degli accantonamenti nei bilanci dei Comuni. Solo per Firenze si tratta di 60 milioni che, se rimessi in circolo, potrebbero consentirci interventi importanti di riduzione delle tasse per imprese, famiglie, e per la riduzione delle bollette di associazioni che gestiscono impianti sportivi ed edifici pubblici”.


In questa tornata elettorale Gianassi si trova a competere in uno dei pochi collegi considerati sicuri per l’alleanza progressista guidata da Letta. A livello nazionale, tuttavia, i sondaggi accreditano un’ascesa di destra e Terzo polo. Viceversa, il Partito democratico arranca attorno alla soglia del 20%. A Firenze questo potrebbe riaccendere l’attrattività dei centristi, visto che ci troviamo nell’epicentro del renzismo? Gianassi si schermisce: “Abbiamo rispetto per tutti, ma timore per nessuno- ribatte- siamo in campo con le nostre candidature del territorio, la mia, quelle di Simona Bonafè ed Emiliano Fossi. Stiamo incontrando il consenso e la mobilitazione del popolo democratico, vedo un consenso che cresce”.

Altrove, però, i riscontri non sono così positivi nelle intenzioni di voto. C’è chi sostiene che l’allarme democratico scagliato dal leader Pd, Enrico Letta, contro lo scenario di una vittoria schiacciante della destra sia una sorta di concession speech anticipato, una capitolazione in piena campagna.

Il candidato fiorentino del centrosinistra, d’altra parte, è convinto che le questioni siano slegate: “Sono due temi diversi- sostiene- il primo sono i sondaggi, personalmente non guardo né quelli nazionali né quelli locali che sembrano dire cose diverse. A mio avviso possiamo vincere e l’unico sondaggio che conta è il risultato del giorno del voto. L’altro tema che pone il segretario Letta è oggettivo, perché in una repubblica parlamentare equilibrata dare pieni poteri a una sola forza non è mai una cosa buona. Questo si collega a un’altra questione obiettiva, perché può piacere o meno ma con l’attuale legge elettorale il 40% dei candidati viene scelto in collegi uninominali. Dinanzi a una destra che si presenta unita e competitiva, gli unici avversari che possono vincere sono i candidati del Pd”.

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