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In Argentina movimenti in piazza per il ‘ministero per l’Economia informale’

Fra le proposte contro la povertà partite dalla società civile

Pubblicato:09-08-2022 19:13
Ultimo aggiornamento:09-08-2022 19:13
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ROMA – La creazione di un ministero per l’Economia informale, quella cioè che si sviluppa al di fuori del mercato del lavoro tradizionale e che include in genere le fasce più povere della popolazione, è una delle richieste che diversi movimenti sociali argentini in difesa dei più poveri hanno rivolto al governo del presidente Alberto Fernandez. L’occasione è stata un corteo che si è svolto domenica nella capitale Buenos Aires nel giorno di San Cayetano, in italiano San Gaetano Thiene, figura molto cara ai fedeli cattolici argentini, considerata nel Paese sudamericano patrona “del pane e del lavoro”.

Da diversi anni i movimenti sociali del Paese indicono una manifestazione per questa data. In prima fila nell’organizzazione dell’iniziativa l’Unión de Trabajadores y Trabajadoras de la Economía Popular (Utep), movimento sindacale che raccoglie le istanze della popolazione più povera e dei lavoratori informali.

La manifestazione, che ha visto la partecipazione di centinaia di migliaia di persone, secondo quanto riferito dal portale di notizie Infobae, è partita proprio dalla chiesa dedicata a San Cayetano per raggiungere poi il centro della capitale argentina. Il segretario sindcale della Utep, Gildo Onorato, rilanciato dall’agenzia Telàm, ha affermato che se i movimenti scendono in strada significa che “ci sono dei problemi” e ha ricordato come movimenti come il sindacato di cui fa parte “sono garanti della pace sociale” in un momento di forte crisi economica come quello che sta vivendo l’Argentina.


In una nota diffusa sui social le organizzazioni promotrici dell’iniziativa, anche in linea con “il pontificato di Papa Francesco”, hanno rilanciato una loro proposta per una “legge generale per la terra, la casa e il lavoro”. Fra i punti contenuti nella misura ci sono l’istituzione di un ministero per l’Economia informale, l’istituzione di un salario di base universale e la proroga alla misura che congela gli sfratti, approvata durante la pandemia di Covid-19 ma terminata lo scorso marzo. Stando ai dati dell’Instituto Nacional de Estadística y Censos (Indec) argentino, il 37 per cento della popolazione del Paese sudamericano vive al di sotto della soglia di povertà. 

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