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‘Una, nessuna, centomila’, il toccante dialogo tra Foglietta e Caiazzo contro la violenza sulle donne

Il dialogo tra i due attori è basato su chat 'vere' e in possesso della Polizia postale

Pubblicato:09-05-2024 10:59
Ultimo aggiornamento:09-05-2024 11:08

anna foglietta_massimo caiazzo_una nessuna centomila
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ROMA – “Tu sei morta“, “Prendiamo le tue foto e mettiamole in rete così tutti vedono che schifo di donna sei“, “Le donne non sanno quello che vogliono, se stai con me non puoi pensare di fare quello che ti pare“. Anna Foglietta e Massimiliano Caiazzo, ieri sera sul palco del concerto contro la violenza sulle donne ‘Una, nessuna, centomila‘, organizzato dall’associazione omonima, hanno interpretato un dialogo molto toccante: una coppia, che come tante si innamora, ma poi lui diventa abusante, violento, la minaccia di morte dopo la denuncia alla Polizia. Il dialogo è basato su chat ‘vere’ e in possesso della Polizia postale: “Io e Massimo le abbiamo lette e le abbiamo edulcorate- ha spiegato l’attrice- quello che abbiamo letto era ancora più opprimente e violento”.

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Dove cazzo sei? E perché hai tolto la geolocalizzazione? Dì la verità stai a fare la zoccola in giro con le tue amiche? Perché non mi riesci a dare quello che ti chiedo. La verità è che non apprezzi nulla“, dice l’uomo alla sua donna che si sente sempre più vessata e riesce a denunciarlo. “Tu sei un mostro” gli dice, “E tu sei morta, è troppo tardi“. Alla fine i due attori, si prendono per mano e dicono: “Non è troppo tardi. La violenza contro le donne da parte degli uomini è trasversale e si caratterizza per una serie di dinamiche ricorrenti. Se anche tu sei in una relazione tossica puoi salvarti, se anche tu hai un uomo che ti controlla, quello non è amore. Chiamate il 1522 e rivolgetevi al centro di violenza più vicino”.


Il dialogo interpretato da Foglietta e Caiazzo ha riscosso grande successo anche tra il pubblico social che scrive: “La violenza sulle donne ha tante forme ma un unico fine, annientarti. Questo monologo andrebbe fatto vedere in ogni scuola perché è importante imparare ad amare”. E anche: “Ho provato indignazione, rabbia, angoscia, dolore. Questo monologo è stato una pugnalata al cuore”.

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