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VIDEO | Tra provocazioni e nuove intenzioni. Giovanni Truppi si racconta

Inclassificabile per generi e contenuti, il cantautore è tornato con il nuovo disco 'Infinite possibilità per esseri finiti'

Pubblicato:09-05-2023 14:11
Ultimo aggiornamento:09-05-2023 14:14

Giovanni Truppi _ph Claudia Pajewski
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FOTO Claudia Pajewski

ROMA – Non rientra in nessun tipo di etichetta l’arte di Giovanni Truppi, il suo fare musica sfida ogni classificazione possibile. Lo scorso 28 aprile, per Virgin Music LAS / Universal Music Italia, è uscito il nuovo album ‘Infinite possibilità per esseri finiti’, prodotto da Marco Buccelli e Niccolò Contessa. Un manifesto di quella libertà che, tra parole e suoni, spazia dal rock allo spoken word, dai brani solo pianoforte alla musica elettronica, fino all’hip hop più astratto. Diciotto canzoni che impongono a chiunque voglia ascoltare di fermarsi, prendendosi un tempo necessario. 

INFINITE POSSIBILITÀ PER ESSERI FINITI

Musicista, cantautore e scrittore, Giovanni Truppi ci porta in viaggio con lui, da Roma a Bologna, in un racconto organico e poetico, fatto di luce e buio, rallentamenti e accelerazioni.
Nato e cresciuto a Napoli, ha scelto Roma per studiare e lavorare. Tanti anni vissuti a ‘Centocelle’ e poi il trasloco, per amore, nel capoluogo dell’Emilia Romagna. E se qualcuno ritenesse queste informazioni meramente biografiche, dovrà ricredersi. ‘Infinite possibilità per esseri finiti’ racchiude persino i rumori di Roma e Bologna: traffico, biciclette, passi, voci, ascensori, uccelli. Canzone dopo canzone, le storie e le domande, personalissime, diventano universali, come quell’amore, “Smisurato”, “Nuovo” e “Senza passato” che gli cammina dentro le vene (Temporale)


GIOVANNI TRUPPI E I TEMI CIVICI E POLITICI

‘Canzoni-isole’, alcune più sperimentali e altre di struttura classica, incastonate nella narrazione di tempi e di luoghi molto precisi. Se i luoghi non tutti li riconosciamo, i tempi invece sì. Giovanni Truppi si interroga infatti su temi civici e politici, senza nascondere un certo smarrimento. E allora invece di immaginare “Scenari apocalittici”, con ‘Infinite possibilità’ prova a ‘costruire’ un brano in cui l’atteggiamento è diverso, dicendo a sé stesso “Due o tre cose costruttive”. Per esempio: “Ragionare, studiare, discutere, organizzarsi con gli altri, agire in prima persona, piantare semi, rappresentare con i fatti una nuova mentalità, puntare al cambiamento. Fare una società di comunità di comunità”. Tutte risposte alla domanda: “Che cosa potrei effettivamente fare per stare meglio con gli altri?”. Non manca l’ironia quando, in chiusura, paventa tra le soluzioni quella di ‘squattare’ (occupare) la sede del PD.

Ma ‘Infinite possibilità per esseri finiti’ è anche una finestra su quel mondo dell’autore che ha a che fare con la persona amata e con la genitorialità. E poi c’è il tema della morte, che attraversa tante delle canzoni. 

IL PODCAST ‘ESSERI FINITI’ E LE OSSERVAZIONI DI SUA MAMMA

“In tempi difficili le persone cercano leggerezza, non canzoni come le tue”, ha detto la mamma a proposito dell’album. La conversazione tra i due è nel podcast ‘Esseri finiti’, quattro puntate in cui, senza parlarne quasi mai, Giovanni Truppi racconta il nuovo disco. Lo fa con amici, familiari, scrittori, cantautori ma c’è pure un’antropologa. 
“Non so fare una cosa diversa che mi permette magari di andare alla radio – ha spiegato Giovanni a sua madre – e allora tanto vale che io cerchi di fare nel miglior modo possibile questa cosa qui, perché magari intercetto delle persone. Saranno forse di meno, ma apprezzeranno questo lavoro. D’altro canto – continua – un’opera d’arte si connette con quello che accade e non è strano che in un momento del genere venga fuori una cosa che ha delle zone di dramma”

IL LIBRO NEL CASSETTO DI GIOVANNI TRUPPI

Nel cassetto Giovanni ha un libro di Uspenskij, parla degli insegnamenti di Gurdjieff: “Lo conosciamo tutti – ci ha detto- perché Franco Battiato ha scritto moltissime canzoni basandosi sui concetti di Gurdjieff, da Centro di gravità permanente a L’Essenza”.

Per quanto ci riguarda, sperando di fare cosa gradita alla Signora Truppi, l’ascolto di ‘Infinite possibilità per esseri finiti’ ci parla di speranza, portandoci a sperare. La risposta su Gurdjieff poi è la prova di quanto questo artista sia non solo malinconico o sentimentale ma anche, in fondo, decisamente molto ottimista.

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