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“Il ministro dell’Interno posta l’intervista di un prestanome della ‘Ndrangheta a sostegno delle sue tesi. Vergogna. Se ha il senso del ruolo che ricopre la tolga e si scusi“. Lo scrive su twitter Maurizio Martina, segretario del Pd.
“Pur di screditare Mimmo Lucano e l’esperienza di Riace, il ministro dell’Interno (o chi per lui) non ha esitato un attimo nel rilanciare sui social un video di un prestanome della ‘ndrangheta. In un Paese normale il ministro dell’Interno quando fa una cosa del genere, dopo 5 minuti toglie il disturbo”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali, che conclude: “Il presidente del Consiglio dei ministri Conte e il vicepremier del M5S Di Maio non hanno nulla da dire in proposito?”
“Il ministro degli Interni per screditare Mimmo Lucano si avvale della ‘testimonianza’ di un arrestato tal Zucco che secondo la Direzione distrettuale antimafia sarebbe il prestanome di un boss della ‘Ndrangheta. Salvini sapeva?”. Lo scrive su Twitter Alessia Morani, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposito di un’intervista all’ex vice-sindaco di Riace, Pietro Zucco, rilanciata sabato scorso dal ministro dell’Interno sul suo profilo Facebook.
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