NEWS:

Dal 21 al 25 giugno torna a Stromboli il Marosi Festival

Quinta edizione con oltre venti artisti dall'Italia e dal mondo. Esibizioni sugli antichi tetti delle case dell'isola ed in spazi pubblici

Pubblicato:08-06-2023 15:10
Ultimo aggiornamento:08-06-2023 15:19
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

PALERMO – Quinta edizione del ‘Marosi Festival’ sull’isola di Stromboli, alle Eolie, dal 21 al 25 giugno. Il tema dell’evento artistico di quest’anno – tra sound art, performance sui tetti e danza – sarà ‘Variations on the Roofs’, riprendendo la volontà di fare esibizioni sugli antichi tetti delle case di Stromboli.

OLTRE 20 ARTISTI DAL MONDO

Nell’arco di appena cinque giorni a Stromboli saranno accolti oltre venti artisti provenienti dall’Italia e dal mondo. Tra i tanti: i collettivi Munerude e FUNA, il giapponese Hideki Umezawa e lo sloveno Juri Konjar, l’italo-tedesca Delfina De Lillo, l’americana Laurie Schwartz con Elisabetta Ventura. E ancora: Enrico Malatesta, Anna Basti, Claudia Catarzi, Simone Niro e Andrea Di Marco, il duo Serratore Sguotti. Infine Teodora Grano, Renato Grieco e Hugo Sanchez, Giorgia Briguglio, Giuseppe Cordaro e Chiara Indelicato. In particolare, l’arrivo di Umezawa in dialogo con Giuseppe Cordaro nasce dalla collaborazione tra Marosi e l’associazione Interzona [ Liminaria e Interferenze ] che stavolta danno vita a Paroxisms: of Sounds and Other Volcanisms.

HAPPENING SOSPESI TRA MARE E CIELO

L’evento, diretto da Giulia Ferrato e Anna Basti, si tiene a Stromboli dal 2017: una avventura estetica che in estate scolpirà ancora una volta le emozioni e la meraviglia dei cittadini isolani, dei viaggiatori e degli artisti.


“Oltre agli spazi pubblici, saranno ancora i tetti delle case il luogo di lavoro degli artisti per la costruzione di performance, pratiche e happening sospesi tra mare e cielo – raccontano Ferrato e Basti -. Il territorio non è solo il luogo in cui il festival accade ma è componente drammaturgica del suo svolgimento. Il concept della variazione equivale al possibile dato della nostra azione di curatela che deve essere sempre potenzialmente pronta a ridefinirsi, mutando la composizione del festival, portando alla consapevolezza di essere noi stessi dentro a un processo di creazione. La totale apertura agli eventi atmosferici, alla variazione dell’attività vulcanica ci impone di relazionarci ogni giorno con lo stato delle cose, perché siamo sempre in ascolto di una imminente forza maggiore. Eppure la parola ‘variazione’ – ribadisce il duo direttivo – indica anche uno dei principi attivi nei metodi di composizione nella danza e nella musica quando la variazione, insieme con il suo opposto, alias la ripetizione, interviene a creare la materia dell’opera”.

Tutti gli spettacoli sono a ingresso gratuito.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it