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Conte: “M5S è nato per fare la guerra alla mafia. Il reddito di cittadinanza è un presidio di legalità”

Il leader del M5S a Palermo per sostenere il candidato sindaco Franco Miceli: "Serve un reale rinnovamento, Cuffaro e Dell'Utri che progetto hanno in mente per rilanciare la città?"

Pubblicato:08-06-2022 13:12
Ultimo aggiornamento:08-06-2022 13:12

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PALERMO – “Il M5S è nato per fare la guerra alla mafia, è nato come forza politica di rottura di tutte le incrostazioni di potere che si erano formate nel nostro Paese”. Lo ha detto il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, a Palermo, intervenendo a Villa Filippina di Palermo, all’iniziativa sul tema ‘Mafia e Politica’ nell’ambito della scuola di formazione M5S. “Per una sua forza costitutiva, quindi, il Movimento 5 Stelle farà sempre la guerra alla mafia – ha aggiunto – con le armi che abbiamo a disposizione: la forza del diritto, il rigore dell’etica pubblica e l’intransigenza morale”.

“NEL CENTRODESTRA PRESENZE PROTAGONISTE DEL VOTO DI SCAMBIO”

“Non posso non sottolineare come in questo passaggio elettorale nella coalizione di centrodestra si stiano concentrando delle presenze che sono state protagoniste del voto di scambio e del sistema clientelare: noi dobbiamo dare una risposta nel senso di un reale rinnovamento per Palermo per evitare un ritorno al passato“, ha proseguito Conte. L’iniziativa di Villa Filippina conclude la due giorni dell’ex premier nel capoluogo siciliano al fianco del candidato sindaco dell’area progressista Franco Miceli.

“REDDITO DI CITTADINANZA PRESIDIO DI LEGALITÀ CONTRO LA MAFIA”

“Andando nei quartieri popolari ho toccato con mano come le misure di sostegno e inclusione sociale che abbiamo messo in piedi per le fasce più deboli della popolazione, a partire dal reddito di cittadinanza, diventino anche un presidio di legalità contro la mafia“. Queste le parole pronunciate dal leader M5S a Palermo, nel suo intervento alla scuola politica dei pentastellati. “Parlando con le persone in questa splendida città – ha aggiunto Conte – ho capito anche che questa misura rappresenta una risposta dello Stato che rende più deboli le suggestioni che derivano dal malaffare. Per questo combattiamo la battaglia per difendere il reddito di cittadinanza e introdurre il salario minimo”.


L’EX PROCURATORE SCARPINATO: “MUSUMECI FA ACCORDI CON DELL’UTRI”

“Siamo passati da un presidente della Regione come Piersanti Mattarella, che si fece uccidere per i suoi ‘no’ alla mafia, a uno che pubblicamente fa accordi elettorali con Marcello Dell’Utri, condannato per gravi reati di mafia che mai ha rinnegato il proprio passato”. A dirlo è stato l’ex procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato, dal palco di Villa Filippina a Palermo. “Questa non è solo una vicenda locale – ha aggiunto Scarpinato -, la Sicilia è sempre stata un laboratorio politico che anticipa gli equilibri nazionali“.

IL LEADER M5S: “LASCIO PALERMO PIÙ INQUIETO CHE MAI”

In conclusione della sua ‘missione’ nel capoluogo siciliano alla vigilia del voto per le Comunali, Conte commenta su Facebook la notizia dell’arresto del candidato al Consiglio comunale Pietro Polizzi per voto di scambio: “Oggi lascio Palermo più inquieto che mai. Apprendo dell’arresto di un candidato di Forza Italia, che pare dovrà rispondere dell’accusa di voto di scambio elettorale politico-mafioso. Sarà la magistratura ad accertare i fatti. Certo. Non spetta ai politici o ai cittadini. Spetta però alla politica e alla parte sana di Palermo voltare pagina“.

“Ieri sera a Palermo, nella splendida Villa Filippina, in una affollatissima cornice di pubblico, abbiamo dedicato una lezione della Scuola di formazione ad approfondire il tema ‘mafia e politica’, con Roberto Scarpinato e Umberto Santino che ci hanno illustrato i perversi intrecci tra la borghesia degli affari e dei comitati di potere, i pezzi deviati delle istituzioni e la criminalità proletaria della malavita organizzata – aggiunge Conte -. Nel mio intervento finale ho avvertito forte il dovere di mettere in guardia i palermitani dal rischio del ritorno alla ribalta degli specialisti del voto di scambio e della gestione clientelare del potere“.

“La coalizione di centrodestra a Palermo è animata da persone che hanno subito gravi condanne e che non hanno rinnegato il proprio passato – sottolinea il leader M5S -. Qual è il progetto che Dell’Utri e Cuffaro hanno in mente per rilanciare Palermo? Come pensano debbano essere utilizzati i soldi del Pnrr? In questi giorni in città ho incontrato cittadini che vogliono riscattarsi nelle periferie, volontari che si danno da fare per conservare la memoria delle vittime di mafia e dare speranza ad interi quartieri, ho portato il pieno sostegno del Movimento a chi a Borgo Vecchio ha denunciato la mafia – conclude Conte – Ognuno sceglie le compagnie che più rappresentano i propri valori, le proprie battaglie. Questi sono i nostri compagni di viaggio per cambiare le cose”.

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