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Nigeria, Tinubu in trionfo ad Abuja

Ufficiale la vittoria del candidato al governo. Usman: "Ascoltare le urne"

Pubblicato:08-03-2023 09:56
Ultimo aggiornamento:08-03-2023 09:57
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ROMA – In Nigeria il certificato che attesta la vittoria alle elezioni presidenziali è stato consegnato nella capitale Abuja ad Asiwaju Bola Tinubu, 70 anni, ex governatore dello Stato di Lagos e candidato dell’All Progressives Congress (Apc) al governo.

I nigeriani si sono recati alle urne domenica scorsa, sia per decidere il successore di Muhammadu Buhari, leader dell’Apc giunto al limite costituzionale dei due mandati, sia per rinnovare la composizione di Camera e Senato dell’Assemblea Nazionale.

Stando ai dati ufficiali dell’Independent National Electoral Commission (Inec) Tinubu ha vinto la corsa all’incarico di capo dello Stato ottenendo quasi due milioni di voti in più del suo sfidante più prossimo, l’ex vice presidente Atiku Abubakar del People’s Democratic Party (Pdp), tradizionale secondo polo dello scenario politico nigeriano, dominato da questo partito e dall’Apc dal ritorno alla democrazia nel 1999. Il terzo candidato alla presidenza, il dirigente laborista Peter Obi, indicato da analisti e media concordanti come possibile sorpresa prima del voto, ha ricevuto 800mila preferenze in meno rispetto ad Abubakar.
Le opposizioni lamentano brogli e i laburisti hanno già comunicato l’intenzione di voler contestare il voto. La trasparenza del processo elettorale è stata messa in dubbio anche dalla missione di osservatori dell’Unione Europea.


Jamilu Usman, geografo ed esperto di gestione dati e di “Monitoring and Evaluation” nativo dello Stato nord-orientale di Gombe, è lapidario nel suo commento: “E’ iniziato un nuovo capitolo nella storia del Paese, le elezioni sono state serrate ma un vincitore c’è”.

Il ricercatore, appartenente alla comunità fulani come l’ex presidente, aggiunge: “Penso che ogni partecipante alle elezioni abbia in mente la possibilità di peredere, se così non è, significa che non si sta comportando in modo giusto, anche per sè stesso”.

Elemento centrale, nel ragionamento di Usman, 37 anni, è la partecipazione dei cittadini. “Se Tinubu farà bene ne godremmo tutti, se farà male starà ancora a noi agire”, l’appello del ricercatore, con un occhio alle tensioni e ai conflitti che segnano lo scenario della Paese africano, il più popoloso del continente con oltre 210 milioni di abitanti. “Dobbiamo imparare a conoscerci meglio, la politica non sia uno spazio di violenza”.

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