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Il futuro della Juventus, Scanavino: “Allegri mai in discussione, Giuntoli? No, Manna”

Il CEO della Juventus ha parlato anche della Superlega e della penalizzazione

Pubblicato:07-06-2023 16:10
Ultimo aggiornamento:07-06-2023 16:18

MASSIMILIANO-ALLEGRI
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ROMA – “Allegri non è mai stato in discussione, con lui c’è totale condivisione degli scenari futuri, dalla gestione della parte sportiva al mercato all’organizzazione all’interno del quadro economico finanziario della società che è ancora piuttosto complicato“. Lo ha detto ai microfoni di Sky il CEO della Juventus, Maurizio Scanavino. “Dal punto di vista degli incontri- ha detto Scanavino- abbiamo contatti quotidiani da sempre e in questi mesi abbiamo attraversato insieme questa bufera e il nostro rapporto si è consolidato in tempi rapidi. Non sono mancati i momenti di confronto, anche accesi seppur rari, ma sempre con la volontà di critica costruttiva, con la volontà di fare il meglio per la squadra e per la società. Non dobbiamo dimenticare la situazione che abbiamo vissuto, una sorta di bufera all’interno della quale abbiamo operato bene, non solo dal punto di vista delle performance sul campo, che magari in alcune occasioni potevano essere migliori, ma che hanno portato alla fine a un terzo posto in classifica sul campo e ad essere a un passo dalle finali per i due trofei per cui abbiamo lottato, considerando un inizio di stagione non eccellente così come il finale in cui c’è stato un crollo legato a situazioni psicologiche”. 

LA SUPERLEGA E LA PENALIZZAZIONE

Scanavino ha parlato anche di mercato, della Superlega e delle conseguenze della penalizzazione. “Veniamo da un periodo di successi straordinari e non abbiamo avuto le soddisfazioni che volevamo”. “Bisogna restare con i piedi per terra pensando al futuro- ha detto ancora Scanavino- Siamo riusciti a mettere dei punti fermi: abbiamo chiuso le situazioni giudiziarie in Italia, l’allenatore è la persona più adatta per darci continuità dal punto di vista sportivo ma ci sono ancora situazioni da risolvere e gli aspetti finanziari della società non sono banali da gestire. L’impegno è totale e vogliamo ripartire con massima umiltà e totale autocritica per ritrovare risultare sul campo ed esprimere anche un gioco migliore rispetto agli ultimi tempi”.

“Due giorni dopo la mia nomina e quella di Ferrero ci siamo trovati con 15 punti di penalizzazione e l’inibizione del ds Cherubini- continua il CEO bianconero- Abbiamo creato in una situazione di emergenza un gruppo di lavoro con la nomina di Francesco Calvo Chief Football Officer e la promozione di Giovanni Manna dalla Next Gen, che ha lavorato molto bene. L’esito forse più positivo è stata la performance di Giovanni che, come alcuni giocatori che sono saliti dalla Next Gen alla prima squadra, ha dimostrato di avere grandi capacità. Da oggi sarà lui a prendere in mano al 100% la responsabilità e le fasi di mercato che ci aspettano nei prossimi mesi, lasciando a Calvo la parte più manageriale”.


E Giuntoli? Giuntoli ha un contratto con il Napoli ancora di un anno e non sarebbe corretto nei loro confronti commentare ulteriormente. Abbiamo bisogno di punti fermi per procedere verso il futuro lasciandoci alle spalle l’incertezza. Scenari non consolidati non sono alla nostra attenzione al momento. Dobbiamo creare un’organizzazione chiara con ruoli e responsabilità ben definite”.

Riguardo alle vicende giudiziarie Scanavino dice che “la cosa importante è stata chiudere questa situazione che non era scontata e si poteva protrarre nel tempo ed essere arrivati a questo punto, anche con una penalizzazione importante, permette al club e a tutti noi di poter programmare il futuro con più serenità e meno incertezze”.

UEFA E SUPERLEGA

Se con la giustizia sportiva italiana il discorso è chiuso, resta aperto il discorso con la Uefa. La decisione di uscire dalla Superlega è legata al pericolo di una squalifica? “Le due cose sono totalmente scorrelate. Da una parte c’è il progetto Superlega per il quale è stata inviata una comunicazione formale a Real e Barcellona che può portare all’uscita dal progetto, dall’altra parte c’è l’Uefa con un’indagine in corso e per cui non abbiamo ancora nessun elemento per poter avere un giudizio o poter colloquiare”

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