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Calcio, la Juve patteggia ammenda da 718mila euro

L'ex presidente bianconero Andrea Agnelli ha scelto di non patteggiare e quindi andrà a processo

Pubblicato:30-05-2023 14:15
Ultimo aggiornamento:31-05-2023 09:35

Fabio Paratici Imago
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NAPOLI – Con l’accordo con la Procura federale per il filone giudiziario sulla manovra stipendi la Juventus rinuncia ad ulteriori ricorsi per la penalizzazione di 10 punti per le plusvalenze. La classifica di questo campionato è quindi ormai ufficiale. La Juventus dovrà pagare un’ammenda di 718.000 euro.
A titolo personale l’ex presidente bianconero Andrea Agnelli ha scelto di non patteggiare e quindi andrà a processo.

JUVE A PROCESSO, LE MOTIVAZIONI

La Corte d’Appello federale ha pubblicato le motivazioni per la sentenza sul caso delle plusvalenze, che ha portato a 10 punti di penalizzazione per i bianconeri. Il documento spiega come si è arrivati a quantificare la sanzione: “La responsabilità del sodalizio sportivo trova fondamento nell’art. 6, I comma, CGS il quale prescrive che ‘La società risponde direttamente dell’operato di chi la rappresenta ai sensi delle norme federali’. Pertanto, la violazione dei principi codificati dall’art. 4 CGS, da parte dei Consiglieri operativi e le sanzioni loro irrogate costituisce, un parametro di riferimento in termini di afflittività, proporzionalità e ragionevolezza in ordine alla sanzione da irrogare al sodalizio sportivo. Ne consegue che un criterio di imputazione delle relative responsabilità personali si riflette sul quantum della sanzione da irrogare al sodalizio sportivo, nei seguenti termini:

  1. Fabio Paratici (foto di copertina), 30 mesi di inibizione: pesano 4 punti di penalizzazione;
  2. Andrea Agnelli, 24 mesi di inibizione: pesano 3 punti di penalizzazione, atteso il ruolo rivestito di Presidente del CdA e legale rappresentante della società;
  3. Maurizio Arrivabene, 24 mesi di inibizione: pesano 2 punti di penalizzazione;
  4. Federico Cherubini 16 mesi di inibizione: pesa 1 punto di penalizzazione.

Conclusivamente la sanzione della penalizzazione di 10 (dieci) punti in classifica da scontare nella stagione sportiva in corso, anche in un’ottica equitativa, si rivela del tutto idonea a soddisfare i criteri di afflittività, proporzionalità e ragionevolezza come innanzi enunciati”.


PATTEGGIAMENTO SALVA-JUVE, 718.000 EURO PER CHIUDERE STAGIONE PROCESSI

La stagione dei processi per la Juventus è terminata. Prima di quella sportiva. Con un patteggiamento-lampo che fa in tempo a confermare definitivamente la classifica di Serie A quando manca una sola giornata alla fine. Dopo mesi spesi nella trafila di sentenze e ricorsi per arrivare alla penalizzazione di 10 punti per il filone “plusvalenze”, la Juve ha chiesto e ottenuto l’accordo con la Procura che la “salva” da ulteriori decurtazioni in classifica. La “manovra stipendi” costa al club bianconero appena 718.000 euro. Spiccioli di bilancio per una sanzione non proprio “afflittiva”, per chiudere la questione e dedicarsi al futuro prossimo venturo. Resta pendente sul destino europeo della Juventus solo l’eventuale squalifica della Uefa, che a questo punto dovrà valutare la congruità delle sanzioni applicate dalla giustizia sportiva italiana. Potrebbe decidere di non intervenire, o invece squalificare la Juventus. Ed è in questa chiave che va letta la “convenienza” del patteggiamento per la Juventus. Se la Uefa infatti dovesse procedere, ai bianconeri verrebbe negata la partecipazione alla Conference League. Andare avanti con il processo, rischiando una squalifica “afflittiva” sul prossimo campionato, si sarebbe tradotto in ben altro danno in caso di futura qualificazione alla Champions League o Europa League. Insomma per la Juve si tratta di un investimento calcolato: 718.000 euro per chiudere l’anno in Conference League, con la prospettiva – al limite – di perdere solo la coppa più piccola (e meno fruttuosa in termini di incassi).

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