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Portare la banda ultralarga nelle zone di montagna non coperte dalla fibra ottica. È l’obiettivo dell’accordo firmato tra la Eolo, azienda leader nella tecnologia Fwa -una rete mista che utilizza le frequenze radio fisse per coprire l’ultimo miglio in zone non raggiunte della fibra-, e l’Uncem, l’organizzazione nazionale che associa e rappresenta i Comuni montani e le Comunità montane. Il protocollo d’intesa è stato rinnovato: vuole contribuire alla riqualificazione e al rilancio dei comuni montani, dei territori alpini e appenninici grazie alla diffusione della banda ultralarga. Negli ultimi cinque anni questo rapporto di cooperazione ha rafforzato l’impegno per abbattere gli ostacoli allo sviluppo dei comuni montani.
Con il rinnovo annunciato oggi, Eolo conferma l’attenzione al territorio e la volontà di restituirvi valore. L’azienda ha da qualche mese lanciato la sua tecnologia fino a 300 megabit al secondo, “un traguardo raggiunto grazie al costante impegno in ricerca e sviluppo”. La società di Busto Arsizio sta conducendo sul campo i test con l’obiettivo di arrivare a 1 gigabit al secondo tramite la tecnologia Fwa a onde millimetriche. “L’intesa con Eolo per l’Uncem è preziosissima- spiega Marco Bussone, presidente nazionale dell’Unione dei Comuni, delle Comunità e degli enti montani- perché negli ultimi anni insieme abbiamo dimostrato che è possibile garantire diritti di cittadinanza sui territori, attraverso internet ad alta velocità”. Per Bussone, i sindaci e le comunità hanno nei sistemi Fwa una risposta chiara, efficace, economica alle esigenze di studio, lavoro, svago. I territori montani, grazie ai servizi di Eolo, hanno sconfitto molti divari e dimostrano di non essere ‘margine’, bensì centro di opportunità, vita, impegno”.
“Eolo nasce con la missione di dare un contributo concreto al tessuto sociale e industriale delle aree interne, impedendo a territori preziosi come quelli montani di rimanere scollegati dal resto del Paese. Il tema del digital speed divide è ancora molto attuale nel Paese, ed è spesso causato proprio dalle barriere orografiche che possono rendere antieconomiche soluzioni basate su fibra, soprattutto nelle aree rurali a bassa densità abitativa-dice Guido Garrone, amministratore delegato della Eolo-. Crediamo che sia necessario collaborare in maniera positiva e partecipata con le organizzazioni e le istituzioni per raggiungere l’obiettivo comune di sviluppare reti a banda ultralarga e siamo convinti che il protocollo con l’Uncem continuerà a creare opportunità importanti per i territori coinvolti, abilitati grazie alla nostra tecnologia a rispondere alle crescenti sfide del futuro”.
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