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“Se in Guinea resta Condé partiranno più migranti”

La Dire a colloquio con l'oppositore Diallo: "L'economia è andata a fondo, non ci sono nemmeno le strade"

Pubblicato:06-09-2020 14:09
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:50

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ROMA – “La candidatura di Alpha Condé al terzo mandato non solo è illegittima, ma rischia di spingere la Guinea nel baratro. Sta generando nuove tensioni sociali e insicurezza, che sommate alla crisi economica faranno sì che altri giovani sceglieranno di emigrare verso l’Europa, anche a costo della vita. L’Unione europea deve fare pressioni sul governo Condé e fare più attenzione ai fondi che destina allo sviluppo, perché alimentano la corruzione”. A parlare con l’agenzia Dire è Ousmane Gaoual Diallo, voce dell’opposizione guineana. Deputato dell’Union des forces democratiques dela Guinée (Ufdg), la più ampia formazione all’opposizione, è anche tra i fondatori del Front nationale pour la defence de la Constiution (Fndc), un movimento che ha cercato di opporsi alla riforma della Costituzione con cui l’attuale capo dello Stato si sarebbe assicurato il diritto a candidarsi nuovamente.

Rispetto alle proteste organizzate negli ultimi anni a Conakry dall’Fndc contro il governo, Diallo denuncia: “Oltre 200 cittadini che manifestavano pacificamente il proprio dissenso sono stati uccisi. Questo governo fa uso sproporzionato della forza per imbavagliare le critiche”.

Condé, che ha ricoperto due incarichi dal 2010, ha annunciato che si presenterà alle presidenziali del 18 ottobre per la terza volta, una mossa che Diallo giudica “illegale e incomprensibile”. Secondo il deputato, “in questo decennio Condé non ha fatto nulla per migliorare la situazione economica e sociale di questo Paese, che anzi è peggiorata”.


Il leader dell’Ufdg cita la gestione delle finanze pubbliche, “sistematicamente saccheggiate dall’entourage di Condé”, grazie anche allo sfruttamento delle ricche risorse minerarie del Paese. Una situazione che per il parlamentare “in questi 10 anni ha fatto impennare l’inflazione e la disoccupazione”. Nessun nuovo ospedale o università sarebbero state costruite, mentre mancano le strade: “Quelle esistenti non vengono manutenute, mentre tra città anche molto vicine non esistono collegamenti”.

Diallo invoca elezioni giuste e trasparenti, anche grazie alle pressioni della comunità internazionale. “Non credo che i Paesi europei debbano trascurare i problemi dei loro cittadini per risolvere i nostri – dice il deputato – ma con le giuste pressioni si devono spingere le istituzioni africane ad assumersi le proprie responsabilità”. In ballo, secondo Diallo, ci sono le migliaia di giovani che continuano a emigrare in Europa tramite vie illegali. “Circa il 30 per cento dei guineani ha lasciato il Paese” calcola il deputato. “E’ una catastrofe: ci sono interi villaggi dove sono rimaste solo donne e anziani”.

L’importante per Diallo è “prendere atto della situazione sul terreno: come si fa a inviare soldi per lo sviluppo, quando il governo ha intessuto una rete clientelare che rapina i fondi pubblici, col sostegno di esercito, polizia e impiegati statali?”.
Il deputato, a ogni modo, rinnova l’impegno del suo partito: “Battere Condé attraverso l’unica arma che conosciamo: le elezioni”.

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