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Strage di Bologna, scoppia il caso De Angelis. Il portavoce della Regione Lazio: “Io al rogo come Giordano Bruno”

Polemica dopo le affermazioni del responsabile della comunicazione Istituzionale su Fioravanti, Mambro e Ciavardini. Rocca: "Ha parlato a titolo personale, valuterò"

Pubblicato:06-08-2023 13:26
Ultimo aggiornamento:08-08-2023 09:18

marcello de angelis
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Aggiornamento: Strage di Bologna, De Angelis si scusa. Niente dimissioni: “Tutti hanno diritto a verità più completa possibile”

ROMA – “Come ogni libero cittadino di questa Nazione, ho esercitato il diritto di esprimere la mia opinione su un evento solstiziale della nostra storia, fondata su decenni di inchiesta svolta come giornalista e parlamentare. E certo, non lo nego, animato dalla passione di chi ha avuto un fratello morto, vittima di uno degli accertati depistaggi orditi per impedire l’accertamento della verità, con l’utilizzo della falsa testimonianza del massacratore del Circeo Angelo Izzo. E quindi con il diritto personale e familiare di chiedere di approfondire ogni analisi finché non sia dissipato qualunque dubbio. Ho detto quello che penso senza timore delle conseguenze. Se dovrò pagare per questo e andare sul rogo come Giordano Bruno per aver violato il dogma, ne sono orgoglioso“. Lo scrive su facebook Marcello de Angelis, responsabile della comunicazione Istituzionale della Regione Lazio, dopo le polemiche suscitate dalle sue affermazioni sulla strage di Bologna in cui sosteneva “so per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini. Non è un’opinione: io lo so con assoluta certezza. E in realtà lo sanno tutti: giornalisti, magistrati e “cariche istituzionali”. E se io dico la verità, loro – ahimè – mentono. Ma come i martiri cristiani io non accetterò mai di rinnegare la verità per salvarmi dai leoni. Posso dimostrare a chiunque abbia un’intelligenza media e un minimo di onestà intellettuale che Fioravanti, Mambro e Ciavardini non c’entrano nulla con la strage. Dire chi è responsabile non spetta a me, anche se ritengo di avere le idee chiarissime in merito nonché su chi, da più di 40 anni, sia responsabile dei depistaggi”.

ROCCA: PAROLE DE ANGELIS A TITOLO PERSONALE, VALUTERÒ

“Partiamo dal fatto che le sentenze si rispettano e, vista la mia professione di avvocato, non posso che ribadire questo. La stagione delle stragi in Italia, di cui Bologna è stato l’episodio più straziante, è ancora una ferita aperta per il nostro Paese. La bomba del 2 agosto mirava a sovvertire l’ordine democratico e i valori costituzionali a noi tanto cari. Una pagina di storia dolorosa e segnata da presenze e ombre inquietanti. Il rispetto per le sentenze non esime dalla capacità e volontà di ricerca continua della verità, specialmente su una stagione torbida dove gli interessi di servizi segreti, apparati deviati e mafia si sono incontrati”. Lo dichiara il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, che aggiunge: “Sono convinto che chi rappresenta le Istituzioni abbia il dovere di denunciare, in prima battuta, l’orrore per il gesto e rispettare il dolore per le vittime, esprimendo solidarietà ai familiari e condannando la violenza. Cosa che, come ogni anno anche in altre vesti, ho fatto sentitamente e non per circostanza”. Per Rocca “Marcello De Angelis ha parlato a titolo personale, mosso da una storia familiare che lo ha segnato profondamente e nella quale ha perso affetti importanti. Si è espresso sulla sua pagina Facebook da privato cittadino e non nella sua carica istituzionale che, per altro non è quella di portavoce come erroneamente riportato da numerosi giornali. La mia portavoce, infatti, è Carla Cace. Il dott. De Angelis è responsabile della Comunicazione Istituzionale della Regione: un ruolo tecnico per il quale è stato scelto vista la sua pluriennale esperienza professionale e che non ha nulla a che fare con l’indirizzo politico dell’Istituzione che mi onoro di rappresentare. Essendo il dialogo il faro del mio operato, valuterò con attenzione nei prossimi giorni il da farsi, solo dopo aver incontrato Marcello De Angelis”.


BONACCINI: DE ANGELIS? IGNOBILE E BUGIARDO

Parole quelle di De Angelis, che hanno subito dato vita a numerose polemiche da parte delle opposizioni che ne chiedono anche le dimissioni. Tra i primi a rispondere, Bonaccini: “Ignobile e bugiardo. Venga a dirle a Bologna queste cose. Guardando negli occhi i famigliari delle vittime della strage fascista del due agosto”.

SCHLEIN: DIMISSIONI DE ANGELIS, MELONI INTERVENGA

“Lo abbiamo detto in piazza di fronte alla stazione solo qualche giorno fa, il 2 agosto, in occasione dell’anniversario della strage di Bologna: non accettiamo ulteriori depistaggi e tentativi di riscrivere la storia, negando le evidenze processuali per cui l’associazione dei familiari delle vittime si è tanto battuta e la Procura di Bologna e le forze dell’ordine hanno lavorato in questi anni. Tantomeno se questi tentativi ignobili arrivano dal portavoce del Presidente della Regione Lazio: servono dimissioni immediate. Se non riescono a farlo i vertici della Regione Lazio sia la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a prendere provvedimenti immediati“. Lo ha affermato la segretaria del Pd, Elly Schlein.
“È grave- aggiunge- che Meloni il giorno della commemorazione non sia riuscita a dire che quella di Bologna sia stata una strage neofascista, sarebbe gravissimo se continuasse a permettere ai suoi sodali di stravolgere la verità processuale. Ponga fine, una volta per tutte, a questa scellerata aggressione alla storia del ‘900. Le evidenze processuali dimostrano che è stata una strage di matrice fascista commessa da organizzazioni neofasciste, con un disegno eversivo, facilitato da apparati deviati dello Stato. E se qualcuno fatica a riconoscerlo non è adatto a ricoprire incarichi istituzionali di nessun tipo”.

BONELLI: ROCCA DESTITUISCA IMMEDIATAMENTE DE ANGELIS

“Non è ancora arrivata la distanza del presidente della Regione Lazio Rocca dalle affermazioni del suo portavoce che sono di una gravità inaudita, non solo perché ha messo in discussione le sentenze dei tribunali italiani, che rispetto alla strage di Bologna hanno appurato chiaramente le piste neofasciste e loggia P2, ma ancor più grave é che abbia detto che magistrati e istituzioni mentono. Dichiarazioni che arrivano dopo alle affermazioni del Presidente della Repubblica Mattarella, durante la commemorazione dell’anniversario della strage, sulla chiara matrice neofascista”. Così in una nota Angelo Bonelli co-portavoce di Europa Verde e deputato di AVS, che conclude: “Non capiamo come questa persona possa continuare a fare il portavoce del presidente della Regione. Se questo Marcello De Angelis è a conoscenza di fatti nuovi e rilevanti vada in Procura. E comunque aspettiamo che il Presidente Rocca lo destituisca immediatamente dall’incarico perché è inutile pensare che il De Angelis abbia la decenza di dimettersi”.

ANPI: ANNULLATO EVENTO CON DE ANGELIS A MONTAURO

“Dopo la nostra protesta #maipiufascismi”. Così sull’account dell’Anpi che posta la locandina di un evento a cui avrebbe dovuto partecipare oggi Marcello De Angelis e che, dopo le proteste dell’associazione, è stato annullato. Il responsabile della comunicazione Istituzionale della Regione Lazio è al centro delle polemiche per un post sulla strage di Bologna. L’incontro con Marcello De Angelis, dal titolo ‘Cosa significa essere oggi di destra?’, si sarebbe dovuto svolgere questa sera alle 19 a Montauro, in provincia di Catanzaro.

SINISTRA ITALIANA LAZIO: DE ANGELIS DI DIMETTA

“Le dichiarazioni del responsabile della comunicazione della Regione Lazio, nominato dal Presidente Rocca, alzano il tiro sulla chiara strada intrapresa dal Governo di estrema destra Meloni: quella del revisionismo storico, ora anche revisionismo giudiziario. All’indomani della ricorrenza del 2 agosto 1980 Marcello de Angelis, cognato di Ciavardini condannato con Mambro, Fioravanti e Cavallini come esecutori della strage, sostiene l’innocenza dei membri NAR e rilancia un indefinito j’accuse schierandosi con i suoi ex camerati terroristi rinnegando anni di processi e sentenze. Questo episodio non deve nella maniera più assoluta passare senza conseguenze. La destra al governo non può essere un lasciapassare per cambiare il DNA della nostra storia e perché personaggi rigenerati e ripuliti possano in libertà fare delle affermazioni che sconfessano il difficile e sanguinoso percorso del superamento dei periodi più bui del nostro Paese, resi tali dall’azione di organizzazioni fasciste e neo naziste. Se il De Angelis ha verità nascoste si rechi in procura e le esponga. Ma contestualmente si dimetta o venga dimesso dal ruolo riservatogli in una istituzione pubblica, nel rispetto della Storia, delle vittime e delle solenni, ufficiali dichiarazioni del Presidente della Repubblica Mattarella in occasione della ricorrenza della strage”. Cosiì la segreteria di Sinistra Italiana Lazio.

LEODORI-CIARLA (PD): CHIEDIAMO DIMISSIONI DE ANGELIS

“Quanto scritto da Marcello De Angelis, che oggi non è un semplice cittadino ma è portavoce della comunicazione istituzionale della Regione Lazio, sul proprio profilo facebook è grave e inaccettabile. Un tentativo di riscrivere la storia della strage di Bologna nonostante una verità giudiziaria scritta nero su bianco. Chiediamo al Presidente Rocca di prendere le distanze e a De Angelis di fare un passo indietro: chi scrive certe cose non può guidare la comunicazione della nostra Regione”. Lo scrivono Daniele Leodori, Segretario Pd Lazio e Mario Ciarla, Capogruppo Pd alla Pisana.

BERSANI: SQUILLO DI TROMBA DE ANGELIS NON RIMARRÀ ISOLATO

Lo squillo di tromba di Marcello De Angelis non rimarrà isolato. La studiata ambiguità della dichiarazione per il 2 agosto del presidente del Consiglio conteneva un messaggio che solo le anime belle non hanno voluto vedere”. Lo scrive su twitter Pier Luigi Bersani. “Lasciare aperto il vaso di Pandora delle falsità nere mentre finalmente la verità giudiziaria si afferma. Lo ripeto. Chi non rispetta le vittime innocenti negando loro una verità conclamata non merita il rispetto degli italiani“, aggiunge.

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