
ROMA – “Ci sono delle cose che devono accadere al momento della firma della convenzione. I 45 milioni di euro di extra oneri per la Roma-Lido, ad esempio, devono essere versati subito, al momento della firma, non a rate come leggo sui giornali vorrebbero fare i proponenti. Se loro pensano di andare avanti così, credo che la relativa variante urbanistica faticherà a ottenere l’ultimo passaggio in aula Giulio Cesare. A noi non interessano le chiacchiere, non vorrei che qualcuno stesse cercando un pretesto per tirarsi fuori da questa situazione”. Lo ha detto il consigliere capitolino del M5S e presidente della commissione Mobilità, Pietro Calabrese, intervenendo a Te la do io Tokyo sulle frequenze di Centro Suono Sport in merito al progetto dello stadio della Roma a Tor di Valle.
Progetto su cui, ha commentato, “ovviamente c’è chi è a favore e chi è contro, ma sul fatto che le opere pubbliche debbano essere realizzate prima dell’entrata in funzione dei comparti privati credo che tutti i cittadini siano perfettamente concordi con noi”.
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Le opere pubbliche sono “uno dei punti fondamentali della delibera di rimodulazione dell’interesse pubblico sullo stadio della Roma, che giuridicamente per un ente locale come lo è Roma Capiale è una legge esattamente come lo sono tutte le leggi emanate da Stato e Regioni-ha sottolineato Calabrese- Quando in una delibera ci sono le cose che le due parti devono fare, amministrazione pubblica e proponente privato, nessuna delle due può tirarsi indietro. Si chiama governo nell’interesse e a garanzia di tutti i cittadini. Altrimenti succede quanto a Roma negli ultimi decenni ha devastato l’urbanistica di questa Capitale europea”.
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E per quanto riguarda il ponte dei Congressi? “Lo stanziamento dei fondi fu fatto nel 2014- ha ricordato Calabrese- a parte che bisogna capire perché quando noi siamo arrivati abbiamo trovato tutto fermo e abbiamo dovuto rimettere tutto in piedi, qualcuno dovrebbe sapere che ogni finanziamento statale è vincolato all’opera a cui si riferisce, per cui i fondi non possono essere impiegati per altro come riportano alcuni articoli di stampa. L’iter sta andando avanti, ed è seguito anche dal Provveditorato delle Opere pubbliche del Ministero; comunque il ponte dei Congressi non fa parte del progetto stadio, i privati non devono preoccuparsi di questo”.
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“Il vertice di ieri con la Roma? Quelle sono riunioni tecniche, i tecnici riferiscono agli assessori che poi riportano ai consiglieri. Ma ripeto: noi non avalliamo i comportamenti amministrativi del passato. Le opere pubbliche devono essere fatte per prime”.
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