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Erasmus+ cresce: oltre 83mila partenze, Italia quarta per mobilità in Ue

Presentato a Roma il rapporto Indire per l'anno 2023/2024. Galli (Erasmus Indire): "Istruzione chiave per costruire comunità"

Pubblicato:06-02-2024 13:09
Ultimo aggiornamento:06-02-2024 13:10

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ROMA – Nel 2023-2024 oltre 83mila persone partiranno dall’italia per progetti di studio, tirocinio e formazione grazie a Erasmus+. Sono i numeri record della mobilità presentati questa mattina al Senato nel Rapporto nazionale Indire, che certifica una crescita delle candidature e dei progetti finanziati nell’ultimo anno, con 216 milioni di euro assegnati. Numeri dietro i quali si nascondono esperienze di vita, scoperte e nuove prospettive per il futuro. Come quella di Lorenzo, 25 anni, neolaureato alla Sapienza di Roma in scienze politiche. Due Erasmus, entrambi a Parigi, e un lungo elenco di amicizie, contatti e nuove conoscenze maturate nei mesi passati in Francia. “Ho imparato bene il francese, e poi mi sono confrontato con un sistema formativo diverso dal nostro- racconta alla Dire-Penso che sia un’esperienza importante. È un’occasione che non si può perdere”.

L’Italia è quarta in Europa per mobilità (oltre 720mila studenti italiani partiti, dal 1987 ad oggi), e seconda per l’accoglienza (circa 200mila studenti ospitati dal 2014). Tra le prime cinque università europee coinvolte nel progetto nel 2023, 4 sono italiane. Prima è l’università di Bologna, con 3.726 mobilità programmate, seguono l’Universidad de Granada, l’università della Sapienza, L’università degli studi di Torino e l’università di Padova.

GALLI (INDIRE-ERASMUS+): ERASMUS TRA I MAGGIORI SUCCESSI DELL’EUROPA

“Con oltre 13 milioni di europei coinvolti, il programma Erasmus è considerato tra i maggiori successi della storia europea. In questo contesto l’Italia rappresenta uno dei principali protagonisti- ha detto il Direttore generale dell’Agenzia Erasmus+ INDIRE, Flaminio Galli– In crescita anche la partecipazione del settore scolastico, che ha chiuso il 2023 con oltre 16 mila studenti e 10 mila insegnanti in mobilità per formazione e scambi e 1.400 istituti scolastici accreditati. Molto positivi anche i risultati nell’ambito dell’educazione degli adulti, che in Erasmus+ rappresenta un motore importante di inclusione ed equità sociale. Nel 2023 sono state coinvolte nelle mobilità in Europa oltre 2.300 persone tra educatori, formatori e altro staff EDA e circa 1.300 discenti adulti. L’Italia e l’Europa sono migliori grazie ai progetti Erasmus+”.
Galli ha poi sottolineato come la condivisione di conoscenze e competenze è la vera chiave per la costruzione di una comune comunità europea, una “infrastruttura fatta di valori e principi” che possono “garantire un futuro di pace nel nostro continente”.


GRECH (COMMISSIONE UE IN ITALIA): ERASMUS INVESTIMENTO PER EUROPA E FUTURO DEI GIOVANI

“C’è tanta voglia di Europa e questo è anche grazie a Erasmus, forse il programma più conosciuto per i giovani- ha aggiunto Elena Grech, vicedirettrice della rappresentanza in Italia della Commissione europea– È un investimento dell’Europa per il futuro. L’Erasmus ti insegna a pensare con la tua testa. A non dipendere dai social. È un investimento per la vita”. Andrea Catizone, consigliere del ministero dell’Università e della Ricerca, ha sottolineato come il Mur “è molto impegnato nel garantire agli studenti esperienze diverse da quelle abituali. L’università è il luogo per eccellenza in cui si incrociano le tendenze culturali, le aspirazioni, il modo di vivere di ciascun Paese, attraverso i giovani che si impegnano nella costruzione del futuro”. Catizione ha poi fatto riferimento al cambiamento apportato dal Covid anche nel mondo dell’apprendimento e ha ricordato il progetto dell’Erasmus italiano, “attraverso il quale si vuole favorire il passaggio di esperienze formative da nord a sud“.

GRECO (INDIRE): OBIETTIVO INCREMENTARE ANCORA NUMEI E LEGAMI

“Stiamo vivendo un cambiamento velocissimo e questo pone sfide importanti per chi si occupa di formazione- ha commentato Cristina Greco, presidente di Indire– Siamo abituati a una sequenza in cui prima di studia, poi si lavora. Ora dobbiamo essere di supporto ad un sistema formativo che sia in grado di accompagnare la persona in tutto l’arco della vita. I nostri obiettivi sono quelli di incrementare ancora i numeri e i legami, mantenendo alto il livello di qualità ed efficienza”.

In apertura è intervenuto anche Giuseppe Schiboni, Assessore al lavoro, università e scuola della Regione Lazio, che ha ribadito l’importanza di Erasmus anche per affacciarsi al mondo del lavoro. “I ragazzi che affrontano questo percorso hanno l’opportunità unica di apprendere attitudini e sviluppare un senso di comunità, arricchendo il loro bagaglio formativo anche con esperienze trasversali. Un moltiplicatore di occasioni, un’esperienza di apprendimento e crescita. Erasmus consente ai giovani di vivere la comunità europea e mette al centro le nuove generazioni”.

L’assessore ha poi sottolineato i numeri positivi per la regione: il Lazio è al terzo posto per scambi dopo Lombardia e Emilia Romagna. E la maggior parte di giovani che partono, sono donne. Come Ludovica, 21 anni, che dal conservatorio di Frosinone, è arrivata a quello dell’Aia, in Olanda. “L’esperienza all’estero è stata molto importante, una porta aperta verso un percorso di studi in un contesto totalmente diverso-racconta- mi ha insegnato a relazionarmi con professionisti che lavorano sul campo. E dal punto di vista personale mi ha aiutata ad affrontare le cose in modo più leggero”. Grazie a quella esperienza, oggi Ludovica è entrata nell’orchestra Erasmus, ma continua a studiare in Italia, a Firenze. “Sono entrata in un contesto internazionale, ma vorrei che il mio futuro fosse qui in Italia”.

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