NEWS:

Il Cer potenzia l’impianto idrovoro del Po: antidoto contro la siccità

È in via di realizzazione una nuova struttura di 600 metri quadri per ovviare alle necessità dettate dai record negativi registrati nell'estate scorsa

Pubblicato:05-10-2021 15:01
Ultimo aggiornamento:05-10-2021 15:01
Autore:

Foto_-_CER_-_Inaugurazione_Palantone_ (1)
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

Di Federica Nannetti

BOLOGNA – La siccità endemica della Romagna, l’aumento delle temperature e la loro lunga persistenza richiedono una sempre maggior garanzia di prelievo, trasporto e distribuzione d’acqua per il comparto agricolo tra Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Rimini. È per questo che si sono appena avviati i lavori di ammodernamento dell’impianto idrovoro Palantone di Bondeno (Ferrara) del Canale emiliano-romagnolo (Cer), che già ora assicura il costante approvvigionamento di risorse idriche prelevando direttamente dal fiume Po. Una sorta di polmone indispensabile per l’agricoltura della regione, dunque, ma i record negativi registrati nell’estate appena conclusa impongono un’azione rapida di innovazione per evitare danni economici e ambientali per le tutte le comunità locali e per l’export agroalimentare. Ecco dunque che una nuova struttura di 600 metri quadri è quindi in via di realizzazione, composta da un’avanzata cabina elettrica e un impianto all’interno di un polo decentrato dal basso impatto ambientale grazie al suo interramento e alla copertura vegetale.

Che il Cer sia un’opera strategica è già certo, dal momento che rappresenta una sorta di ‘autostrada’ dell’acqua lunga 135 chilometri, “con una portata pari a quella di tutti i torrenti appenninici sommati insieme dal piacentino al riminese”, ricorda il presidente, Nicola Dalmonte, per poi aggiungere: “In ottica futura bisogna già iniziare a ragionare su un ampliamento della rete infrastrutturale dell’area periferica rispetto alla centrale, ricordando come il Po sia la risorsa principale ma non sia comunque infinita”. Per l’economia agroalimentare dell’area, l’impianto idrovoro di Salvatonica di Bondeno si sta dimostrando sempre più imprescindibile alla luce dei prelievi da primato registrati nei mesi più caldi del 2021, che a causa di una riduzione delle precipitazioni tra il 50% e il 70% nell’area della Romagna e del Delta, hanno superato i 300 milioni di metri cubi d’acqua: sono stati i mesi più aridi dal 1961. Un record negativo che ha iniziato a far parlare di sè già a luglio, quanto si è arrivati a 220 milioni di metri cubi derivati dal Po rispetto a una media dell’ultimo decennio (2011-2021) pari a 161 metri cubi.


L’inaugurazione del restyling del manufatto idraulico è stato un momento d’incontro tra l’amministrazione, la direzione, il segretario generale del Distretto del Po-Mite, Meuccio Berselli, e il presidente di Anbi, Francesco Vincenzi. Presente anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, che ribadisce la necessità del potenziamento e della velocizzazione dei lavori: “I consorzi idrici svolgono un ruolo centrale per la gestione dell’acqua in agricoltura e per la sostenibilità ambientale. Il nostro Paese sta capendo davvero il valore delle risorse idriche: puntare sull’acqua significa riconoscere il valore vitale della risorsa per le imprese e per le persone”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it